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Sit-in di sensibilizzazione per difendere il Colle di S.Giovanni

Data: 27/06/2010
Categoria: Appuntamenti delle Associazioni Lecce e provincia
Lo organizzano Italia Nostra e Cgil, insieme a varie associazioni, per manifestare contro il progetto di un impianto industriale per l'energia eolica
Italia Nostra e Cgil organizzano per domenica 27 giugno alle 18.30, un sit in di sensibilizzazione a Giuggianello sul Monte di San Giovanni. La manifestazione, cui aderiscono anche Grande Salento, Forum Ambiente e Salute Lecce, Nuova Messapia, Coordinamento Civico di Maglie, Biocontestiamo e altre realtà associative, si terrà in occasione dell“ultimo giorno delle celebrazioni per la tradizionale pluri-secolare Festa di San Giovanni sulla Serra di Giuggianello-Minervino-Palmariggi. Il sit-in chiede "che non si devasti, come previsto in un assurdo progetto totalmente autorizzato dalle incompetenti, nei fatti, autorità competenti istituzionalmente, quel magnifico luogo collinare scrigno di cultura millenaria, di beni archeologici dal paleolitico al medioevo, e di monumenti megalitici, dolmen, menhir e rocce sacre di cui narrò persino il filosofo greco Aristotele, che fanno del vasto sito la cosiddetta Stonehenge d“Italia. Nel corso dei prossimi giorni, infatti, se ancora le autorità preposte e responsabili taceranno, e non interverranno, come in loro dovere, per fermare il conto alla rovescia della distruzione, esse saranno responsabili di un gravissimo attentato alla storia, alla tradizione e alla natura del basso Salento: la devastazione del mitologico Colle, indiscussa acropoli dell“antica civiltà salentina, per la realizzazione di un vastissimo esteso pluri-impianto industriale per la produzione di energia eolica, constante di ben 20 mega-torri eoliche alte 145m, collocate su una collina di soli 115 m s.l.m., con totale pesante sfregio anche del paesaggio diurno e notturno (data la minacciosa dominate presenza e le rosse luci notturne di segnalazione lampeggianti sui loro altissimi pali), di tutto il cuore del basso Salento, dove si estende il Parco dei Paduli, e della città di Otranto che ambisce al riconoscimento Unesco, che così si metterebbe persino in forse. Si aggiungano chilometri di nuove strade, lo sradicamento di centinaia d“ulivi secolari, la distruzione di centinaia di metri di antichi muretti a secco, trincee di scavo per chilometri e chilometri di elettrodotti, cabine di trasformazione della corrente elettrica, edifici di controllo, il danno all“economia turistica, agrituristica e agropastorale d“eccellenza del Salento a fronte di niuna caduta occupazionale ma a detrimento delle locali floride attività microeconomiche famigliari". "Pacificamente tra bandiere, striscioni e slogan, protestando gandhianamente con la massima indignazione scrivono le associazioni - persone d“ogni sensibilità e cultura politica, unite dalla impellente necessità di difendere beni preesistenti e appartenenti a tutti, distribuiranno, alla gente che accorrerà sul Colle in suo soccorso e per la tradizionale caratteristica celebrazione religiosa, chicchi di lenticchia in segno simbolico di quel misero "piatto di lenticchie", o di quel "sacchetto di trenta denari", per cui i locali amministratori hanno svenduto alle ditte dell“energia la sacra Collina che è patrimonio dell“umanità per i suoi tesori naturali, paesaggistici e culturali di ineguagliabile valore e straordinaria importanza. Inoltre in un salvadanaio, posto vicino alla sacra immagine del Santo miracoloso, saranno raccolte simbolicamente delle offerte spontanee e libere, che saranno devolute alle amministrazioni dei comuni che si dividono l“amministrazione del Colle e che allettati dal denaro offerto nelle casse comunali dalle ditte dell“eolico hanno acconsentito, avallato e difeso i progetti privati industriali eolici previsti follemente in quei contesti unici e vergini, dove tra rocce megalitiche e contorti ulivi aleggia, nelle mille leggende, l“anima stessa dell“identità salentina, oggi così volgarmente minacciata! Al di là di ogni legge creata ad hoc per speculare sulle nostre ricchezze, al di là di ogni complicato iter amministrativo e burocratico di autorizzazione favorevole, al di là di ogni umano fallace giudizio, una cosa è evidente: quanto, lì, uomini corrotti nell“animo stanno ancora tentando di realizzare è profondamente immorale e come tale intrinsecamente illegale, e pertanto l“amore di tutti coloro che amano il Salento, che lo vogliono tutelare e migliorare con le proprie piccole e grandi virtuose azioni, con la loro testimonianza e presenza di residenti o semplici turisti visitatori, vincerà su ogni cosa, se saremo uniti! E la volontà popolare riporterà la giustizia dove l“interesse di pochi, l“avidità di denaro e l“insensibilità che si nutre di una profonda incolmabile ignoranza prima dei cuori e poi delle menti, non prevaricherà sulla bellezza che è condizione irrinunciabile per la felicità dell“uomo e che è imprescindibile da un paesaggio in cui l“uomo si impegna a vivere nel massimo quotidiano rispetto della Natura, della sua armonia e delle sue leggi! Come raggiungere il luogo: da Maglie o da Otranto si raggiunga la città di Palmariggi (collocata a metà strada lungo la SS16 Maglie-Otranto), entrando nel suo centro abitato e si prosegua seguendo le indicazioni per Giuggianello. Lungo la strada provinciale Palmariggi-Giuggianello, ben prima di giungere al paese di Giuggianello si troverà l“indicazione per la Grotta di San Giovanni; si svolti seguendo la cartellonistica e si raggiungerà dopo poche centinaia di metri ed una salita, la zona belvedere dove si tiene la tradizionale sagra e dove si terrà il sit-in di sensibilizzazione. Chi proviene da Giuggianello segua al contrario le indicazioni per Palmariggi. Grazie a tutti! Insieme il Salento non sarà preda dei nuovi selvaggi predoni delle energie rinnovabili industriali, da biomasse, mega eolico e mega fotovoltaico, che inseguono solo i nostri incentivi pubblici, ingannando e strumentalizzando l“ecologia e le emergenze ambientali, offendendo la filosofia delle stesse energie rinnovabili, che devono salvare con virtù il nostro territorio attraverso la loro produzione con piccoli impianti fotovoltaici domestici diffusi sui tetti e tettoie delle strutture moderne e non assassinarlo con i grandi lucrosi e speculativi impianti industriali delle multinazionali dall“impatto catastrofico, paradossale e aberrante!".

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