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La Costituzione siamo noi

Data: 12/03/2011
Categoria: Appuntamenti delle Associazioni Lecce e provincia
Sabato 12 marzo anche a Lecce la manifestazione promossa da un gruppo di associazioni a difesa della Costituzione
L“appuntamento per tutti è alle 17.30 davanti al Monumento dei Caduti (in Piazza d“Italia) dove un corteo si muoverà sino a Palazzo dei Celestini (in Piazza Umberto I). Quello che segue è il testo della conferenza stampa di presentazione dell“iniziativa. Il primo gennaio 1948 entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, la Carta illuminata dal pensiero e dalla lungimiranza di tutti coloro che avevano salvato l“Italia dall“incubo della dittatura. L“insieme di diritti e doveri, di tutti i cittadini italiani, che costituiscono le fondamenta sulle quali è costruito il nostro paese. Chi oggi sta sferrando il suo attacco distruttivo a quella Carta rischia di far crollare quegli equilibri su cui l“Italia intera si regge, proprio nel centocinquantesimo anniversario della sua Unità. Quando si mina l“indipendenza dei poteri cui la Costituzione ha attribuito il ruolo di contrappeso reciproco. Quando si armano quotidianamente le Istituzioni le une contro le altre. Quando si prendono d“assedio quelle libertà che la nostra Carta ha individuato come fondamentali come la manifestazione del pensiero, in un“Italia che è 72° nella classifica mondiale della libertà di informazione. Quando si vuole cancellare la responsabilità sociale delle imprese, in un paese in cui disoccupazione e cassa integrazione dilagano e la precarietà è la regola. Quando si nega "l“eguaglianza dei cittadini". Quando si tenta di impedire "il pieno sviluppo della persona umana" e quando non si accetta che "i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi". Quanto tutto queste succede quello è il momento in cui diventa lampante il disegno di disarticolare la democrazia in Italia ed assoggettarla ad un preciso interesse di parte. Questo è il momento in cui tutti coloro che si riconoscono nei principi repubblicani, democratici, laici, pluralisti, lavoristi, egualitaristi e solidaristi, su cui si basa il nostro paese, sentono l“obbligo di levare alta la propria voce a difesa della Costituzione. Non si può restare seduti in poltrona ad assistere in tv alla distruzione sistematica dell“Italia. Nessuno di noi considera la nostra Costituzione immodificabile, neanche i nostri padri costituenti la considerarono tale. Ma nessuno di noi, memore anche degli errori di un recente passato, accetta l“idea di poter riscrivere principi e forme mettendo al centro l“interesse di pochi o addirittura di uno solo dei suoi cittadini. Piero Calamandrei diceva: "Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perchè la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta". Quando un Presidente del Consiglio si scaglia contro quella Carta, al grido di "questa volta nessuno mi potrà fermare", nessuno può chiederci di restare con le mani in mano, o di cambiare semplicemente canale pigiando sul telecomando, o di lanciare l“ennesimo gruppo su facebook. No: quello che sentiamo il dovere di fare è spegnere la tv e il pc, alzarci dalla sedia, uscire da casa e fare sentire la nostra voce insieme a quella di tanti altri. Le manifestazioni, forse, non sempre riescono a cambiare il destino delle cose, ma rafforzano sempre la coscienza di una comunità, affermano sempre nuove consapevolezze, seminano sempre germi di speranza. Insomma nutrono, sempre, una democrazia. E ricordano al Paese, a chi scende in piazza e a chi rimane a casa, che alla fine c“è solo una regola semplicissima per costruire un“Italia diversa: basta non votare chi considera la Costituzione un mero ostacolo all“esercizio del potere personale e chi esprime volgare disprezzo per il nostro tricolore. Per rispetto verso quei giovani che hanno dato la vita per la libertà e la giustizia, per senso di responsabilità verso l“Italia di oggi e per dovere verso quella che verrà, noi difenderemo sempre la dignità della Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo il 12 marzo saremo tutti in piazza, a difesa della Costituzione e della scuola pubblica. In tante piazze d“Italia. All“estero. E anche a Lecce. Ci raduneremo alle 17.30 in Piazza d“Italia davanti al Monumento dei Caduti. E da lì ci muoveremo in corteo, senza simboli di parte, ma esibendo solo la bandiera nazionale e la Costituzione, sino a Piazza Umberto I dove, sino alle 21, ospiteremo interventi, testimonianza, racconti, memorie. Si tratta, più semplicemente, di immaginarci da qui a venti, trent“anni, e di immaginare quale Italia vorremo raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti, e di pensare a che cosa risponderemo quando ci verrà chiesto "tu dov“eri?", "che cosa facevi?".

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