Genitorialita' omosessuale e nuove famiglie
Categoria: Appuntamenti delle Associazioni Lecce e provincia
Un seminario per discutere sull'omosessualità e famiglia. L'evento si inserisce all'interno del "Mese del benessere psicologico in Puglia"

L’omogenitorialità rappresenta ancora oggi un tabù molto forte. A rafforzarlo, tanti pregiudizi culturali che impediscono di considerare le persone omosessuali “possibili genitori”. In Italia, però, l'omogenitorialtà è già una realtà: esistono più di 100mila bambini figli di persone omosessuali che, in assenza di un'adeguata legislazione in merito, vedono in pericolo la tutela dei loro diritti. Cosa significa essere genitori omosessuali? Quali sono e che caratteristiche hanno le “nuove famiglie”? Perché ci sono così tanti pregiudizi nei confronti dei genitori dello stesso sesso?
Se ne discuterà martedì 16 ottobre alle ore 10.30 presso la delegazione locale del Centro Servizi Volontariato in via Sicilia 21 a Lecce in occasione del seminario "Genitorialità omosessuale e nuove famiglie: costrutti e riflessioni per contrastare il pregiudizio". L'incontro è stato organizzato in occasione del Mese del benessere psicologico in Puglia indetto dall'Ordine degli psicologi della Regione. A relazionare sul tema di stretta attualità Alessandro Taurino, docente di Psicologia Clinica all’Università di Bari e le dottoresse Maria Angela Lucarano e Marina Frisone. Interverrà anche Gianfranca Saracino, presidente di Agedo Lecce.
«Dagli incontri fatti nelle scuole e con la gente – commenta Saracino – rispetto al passato emerge una minore ostilità nei confronti delle coppie omosessuali e alle unioni civili, ma ancora esiste un tabù nei confronti della possibilità da parte delle coppie omosessuali di avere e crescere dei bambini. È forte l'idea che l'unico modello di famiglia possibile sia quello tradizionale pubblicizzato dal “Mulino Bianco”: madre, padre, uno o due figli. La realtà però è molto più complessa perché esistono varie tipologie di famiglie: il genitore single, quello che è rimasto vedovo, la coppia separata, la famiglia allargata con nuovi compagni e nuovi figli, la coppia con figli adottivi, bimbi che hanno perso i genitori e che vivono con i nonni o con gli zii. In questa multiforme realtà esistono anche famiglie con genitori dello stesso sesso». Una realtà su cui, così come per le unioni civili, la legislazione italiana ha lasciato un pericoloso vuoto. «È una realtà di cui bisogna tener conto – continua Saracino – soprattutto considerando che il rapporto genitore-figlio è positivo e funziona quando il genitore ha le qualità che si richiedono ad un buon padre e ad una buona madre: accoglienza, sostegno, rispetto, autorevolezza, capacità di dialogo e di guida e soprattutto amore e attenzione ai bisogni dei figli. Tutte queste qualità sono assolutamente indipendenti dall'orientamento sessuale dei genitori».
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