Al via la riforma del Terzo Settore
Categoria: Appuntamenti CSV Salento
C'è tempo fino al 13 giugno per partecipare alla consultazione nazionale sulle Linee guida per la riforma del Terzo Settore

Che sia davvero la volta buona: così come promesso in occasione del Festival del Volontariato di Lucca un mese fa, arriva il testo di discussione sul Terzo Settore. Ad annunciarlo lo stesso premier Matteo Renzi dal suo profilo twitter: si apre così un mese di consultazione aperta sulle linee guidada presentare. La sintesi della discussione prenderà forma in un ddl delega che sarà in Consiglio dei ministri il prossimo 27 giugno.
Da martedì 13 maggio, fino al prossimo 13 giugno è possibile inviare le proprie proposte e suggerimenti all'indirizzo mail terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. La consultazione è aperta non solo a chi “con altruismo opera nel Terzo Settore”, ma anche a tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit.
«Esiste un’Italia generosa e laboriosa - si legge nell'introduzione al documento – che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. È l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo. Un settore che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionale della solidarietà e della sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la frammentazione e disgregazione del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
Al centro del dibattito, la costruzione di un nuovo "welfare partecipativo", la valorizzazione del potenziale di crescita e occupazione dell'economia sociale, la premiazione con incentivi e strumenti di sostegno dei comportamenti "donativi o comunque “prosociali” di cittadini e imprese.
Nelle proposte avanzate, il rilancio del Servizio civile attraverso una formula nuova: un servizio civile universale per 100mila giovani all'anno nel primo triennio, della durata di 8 mesi prorogabili di 4, al quale possono partecipare anche gli stranieri.
Fondamentale la valorizzazione del principio di sussidiarietà "verticale e orizzontale", per porre fine agli sprechi generati dall'azione diretta del pubblico nel sociale muovendo verso nuovi modelli di assistenza in cui l'azione pubblica sia affiancata dall'autonoma iniziativa dei cittadini, "per realizzare concretamente la tutela dei diritti civili e sociali garantita dalla Costituzione".
Indispensabile, inoltre, una netta distinzione tra “soggetti privati” nel caso in cui siano "pubblici per le finalità di utilità e promozione sociale che perseguono". L'intento è quello di evitare zone d'ombra e arginare l'azione di realtà poco trasparenti.
Dal non profit al profit, quello solidale. L'obiettivo è di lavorare al decollo della impresa sociale, dimostrando che "capitalismo e solidarietà possono abbracciarsi in modo nuovo attraverso l'affermazione di uno spazio imprenditoriale non residuale per le organizzazioni private che, senza scopo di lucro, producono e scambiano in via continuativa beni e servizi per realizzare obiettivi di interesse generale".
Infine, "dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, assicurando la trasparenza, eliminando contraddizioni e ambiguità e fugando i rischi di elusione". L'impegno è quello di stabilizzare lo strumento del 5 per mille.
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