Violenza sulle donne, i dati del Centro Renata Fonte
Data:
22/07/2009Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Il rapporto 2008. Circa 400 le richieste di aiuto, sono donne con figli e nel 70% dei casi senza reddito proprio
Nel corso del 2008 sono state circa
400 le donne che hanno chiesto aiuto al Centro antiviolenza "Renata Fonte", nato a Lecce nel 1998 e gestito dall'associazione Donne Insieme onlus. "Prevenire, contrastare, eliminare la violenza nei confronti delle donne e dei minori" è l'obiettivo primario del Centro, che lavora con l'intento di restituire alle donne che hanno bisogno d'aiuto la speranza di riprendere a lottare per le proprie vite e di ritornare padrone di sè stesse. Paura, vergogna, senso di colpa, isolamento sono i quattro elementi che si intrecciano nel vissuto di una situazione di violenza, come emerge dal rapporto annuale curato dal Centro secondo cui nel 92,4 % dei casi è la donna vittima che richiede un aiuto diretto attraverso il contatto telefonico, mentre nei restanti casi si tratta di parenti, amici o conoscenti della vittima che, impotenti, cercano informazioni sul miglior modo di fornire loro aiuto. Come noto, nella stragrande maggioranza dei casi (nello specifico
l'89,3%) autori delle violenze sono partner o ex partner, decisamente più contenuti (7,6 % e 3%) i casi in cui i comportamenti sono messi in atto da parte di un altro familiare o di estranei.
La violenza
33 volte su 100 si concretizza in un maltrattamento fisico, ma prevalgono le situazioni (48% dei casi) in cui la vittima subisce sul piano psicologico, accusando perdita di autostima, ansia, insonnia, disturbi alimentari, paura per la propria vita e quella dei propri familiari, autocolpevolizzazione, profondo senso di impotenza, depressione. Fa registrare inoltre una percentuale del 18,2 la violenza sessuale. Altri aspetti fondamentali nell'analisi di queste realtà, con l'obiettivo di aiutare chi si trova a subirle, riguardano da un lato il tempo che intercorre tra il verificarsi della violenza e la richiesta d'aiuto, dall'altro l'età, la condizione e il reddito della donna vittima. Il rapporto evidenzia che
nel 74% dei casi la violenza si è manifestata mesi o anni prima della richiesta d“aiuto, nel 21,3 % qualche giorno prima, e nel 4,7 % qualche ora prima, un dato questo che fa registrare un aumento delle chiamate in emergenza. Le donne vittime delle violenze hanno tra i 30 e i 50 anni, sono in maggioranza coniugate (60%), separate nel 30% dei casi e solo nel 10% nubili. La grande maggioranza delle donne ha figli (85%), che a loro volta sono vittime della violenza assistita.
E se ben il 70% delle vittime non dispone di reddito proprio condizione che di per sè favorisce la situazione di dipendenza e il senso di inferiorità di chi subisce
c'è anche un 30 % che dispone di reddito ma a cui viene impedito di gestirlo. Un'altra forma, non meno odiosa, di violenza è il fenomeno dello stalking, le cui vittime subiscono ripetutamente molestie o minacce tali da turbare le normali condizioni di vita, o sono poste in uno stato di soggezione o grave disagio fisico e/o psichico, in modo da determinare paura e terrore per la sicurezza personale o dei familiari.
Dall“entrata in vigore della nuova legge sul reato di stalking sono già 20 le donne vittime che hanno chiesto aiuto al Centro, la maggior parte di loro ha già sporto denuncia e per una di loro la vicenda si è conclusa. Oltre al servizio di accoglienza telefonica, il Centro Renata Fonte offre anche consulenza legale e psicologica, gruppi di auto aiuto, accompagnamento a struttura d“emergenza, al pronto soccorso e alle forze dell“ordine, sostegno nei procedimenti legali come testimone della donna vittima, nei procedimenti sia penali che civili, in qualità di soggetto informato sui fatti. "E“ di questi giorni la firma di un Protocollo d“Intesa tra il Ministero delle Pari Opportunità e il Ministero della Pubblica Istruzione per attuare misure e interventi di educazione al rispetto e alla non violenza delle nuove generazioni sottolinea il Centro . A breve, anche l“Italia, grazie al Ministero delle Pari Opportunità, avrà il suo Piano Nazionale contro la violenza. Nell'attesa, sarebbe importante pensare all'incremento delle campagne di sensibilizzazione anche del Numero Verde Nazionale antiviolenza 1522 sulle tv nazionali, alla formazione di operatori delle Forze dell“Ordine sul tema della violenza e in particolare sul reato di stalking, all'implementazione del Centro che al momento offre solo accoglienza, e dotarlo di una struttura che possa offrire ospitalità".