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Un documentario autoprodotto sulla vita quotidiana a L'Aquila

Data: 22/07/2009
Categoria: Altre News
Il gruppo ''Uscita di sicurezza'' ha realizzato un filmato per raccontare la vita della popolazione dai giorni dopo il sisma fino al G8
Un fotoreporter, un paese di 45 persone, un parroco e un comitato: sono questi i soggetti scelti dal gruppo "Uscita di sicurezza" per il proprio documentario autoprodotto che racconterà la vita all'Aquila dai giorni immediatamente successivi al sisma fino al G8, momento simbolicamente carico di significati poichè "mentre i grandi decidono del destino del mondo, a pochi chilometri di distanza, i piccoli lavorano al proprio quasi ignorati" spiega il regista Giuseppe Berardi, aquilano di nascita, ma residente da anni a Raiano che aggiunge: "Il nostro lavoro è stato una maniera di vigilare sulle prime fasi della ricostruzione. Fin dai primi giorni abbiamo capito che i media avrebbero abbandonato L“Aquila dopo un paio di settimane". "Il nostro non è un documentario di inchiesta. Volevamo capire le difficoltà di chi deve ripartire davvero da zero chiarisce Massimo Moca, il producer del documentario è un lavoro sulle persone, sulla comunità". I numeri del progetto: tre mesi di riprese, 90 notti in tenda, nel centro di accoglienza di Sant“Elia, centinaia di ore di girato per una cinquantina di minuti di montato, 4 i protagonisti, altrettante le facce della ricostruzione. Marco, giovane ed esperto fotoreporter aquilano con importanti pubblicazioni alle spalle, viaggi e reportages fotografici in tutte le zone calde del mondo: è lui la guida sul territorio, macchinetta al collo e casco da ciclomotori in testa con la scritta "press" già la mattina del 6 aprile. C“è poi il parroco di sant“Elia: "ci interessava capire come si fa ad aiutare chi vive in tendopoli, come si spronano le persone ad andare avanti, come si risponde agli interrogativi di chi è disperato". Altro protagonista è il Collettivo 99, comitato di giovani ingegneri e architetti aquilani che sta lavorando alla realizzazione di un masterplan per L“Aquila del domani da offrire alle amministrazioni locali, nazionali e alla cittadinanza: "Loro sono il sogno della ricostruzione, la sfida dei giovani, il sogno". Quarta faccia è quella di Pescomaggiore, una piccolissima frazione del Comune aquilano di 45 abitanti "invitati" a sistemarsi nella tendopoli del ben più grande paese vicino, e che invece, fieri delle proprie origini e intenzionati a difendere la propria individualità, hanno contattato un maestro d“ascia svizzero che insegna loro come autocostruire le case di legno da sistemare fuori dalle proprie abitazioni danneggiate. Il documentario è attualmente in fase di montaggio e sarà pronto a settembre "con la speranza hanno auspicato Moca e Berardi che questo lavoro possa contribuire a mantenere viva la tensione sulla situazione aquilana al rientro dalle vacanze.


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