“Pochi volontari in Italia? Poca attenzione da parte delle istituzioni”
Data:
16/11/2009Categoria: Altre News
Secondo il Centro nazionale volontariato va meglio nei paesi in cui esistono buone politiche di welfare. In Svezia il maggior numero di volontari che nel resto d'Europa
"La carenza di volontari nel nostro paese rispetto al resto d“Europa si può spiegare anche con il fatto che manca un attento dialogo con le istituzioni e con la politica in genere". L'ha sostenuto
Rossana Caselli, responsabile della formazione e dei rapporti con l'Europa per il Centro nazionale volontariato, nel corso del convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Lucca, durante il quale è stata presentata una
ricerca promossa dal Cnv e da Spes-Associazione Promozione e Solidarietà insieme a Csvnet. È emerso dall'indagine che le realtà più virtuose in Europa sono quelle in cui per anni ha prevalso un sistema politico di forte stampo sociale, come è nel caso della Svezia, dove ci sono più volontari che nel resto d'Europa. "Il volontariato cresce dove ci sono buone politiche di welfare ha detto Caselli . Ne emerge un quadro confortante fatto da buone politiche sociali e, soprattutto, da un volontariato ben organizzato e totalmente gratuito".
"In questo momento di crisi, etica e di valore, educativa ed economica ha aggiunto Giuseppe Zamberletti, presidente del Cnv - credo che la nostra organizzazione possa e debba riprendere il confronto fra soggetti diversi. Recuperando e rafforzando la sua dimensione nazionale, il Centro è quindi pronto ad accogliere le varie specificità diventando luogo di riflessione culturale e politica sui temi legati al volontariato. Perchè vogliamo continuare a coinvolgerlo senza snaturarlo, ma anzi esaltandone le sue caratteristiche fondamentali: la gratuità, la creatività e la genuinità. Sia in Italia sia in Europa".
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