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La scure pugliese sul lavoro nero

Data: 18/11/2009
Categoria: News Regione Puglia
Grazie al regolamento attuativo della legge sul lavoro irregolare. Aiuti, incentivi e benefici per chi rispetta la legge, sanzioni e forti penalità per chi la disattende
Era stata premiata dalla Comunità Europea come buona pratica e a tre anni di distanza dalla sua emanazione la giunta regionale approva il regolamento attuativo che consente di mettere ordine in maniera definitiva nel lavoro irregolare. Si tratta della legge (la n. 28 del 2006) sul lavoro nero. Un lungo lavoro di raccordo con le maggiori sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) che nel luglio scorso si era concluso con la sottoscrizione di un protocollo di intesa. Per effetto del regolamento appena approvato non si potrà avere accesso a finanziamenti pubblici se non garantendo il rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Insomma un'azienda pubblica o partecipata che sia, è obbligata al rispetto di alcune regole, pena la revoca del finanziamento e in alcuni casi l'impossibilità di accedere ad ulteriori finanziamenti pubblici per un periodo di tempo. A commento della decisione, interviene l“assessore al lavoro, Michele Losappio: "il regolamento, composto da cinque articoli, obbliga la Regione, le ASL e le aziende e società partecipati ad inserire nei propri bandi e avvisi pubblici finalizzati a concedere aiuti, incentivi e benefici economici delle particolari clausole quali l“applicazione integrale da parte del beneficiario del contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore di appartenenza riferito a tutti i dipendenti del beneficiario e per l“intero periodo del finanziamento. La violazione accertata di questa clausola sociale comporta la revoca parziale o totale del finanziamento secondo le modalità indicate". In determinati casi è prevista anche l“esclusione del beneficiario inadempiente da qualsiasi ulteriore beneficio per due anni. "Con questo regolamento conclude Losappio si applica finalmente la parte più significativa della legge e la Puglia si presenta come la regione più determinata a contrastare il lavoro nero, quello irregolare, il precariato ed ogni altra forma di disconoscimento dei contratti sottoscritti. Non accadrà dunque più che imprese e società possano impunemente ricevere i finanziamenti pubblici della Regione e contemporaneamente violare leggi e contratti nel reclutamento della mano d“opera".


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