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Centri antiviolenza, a breve le linee guida regionali

Data: 14/12/2009
Categoria: News Regione Puglia
Entro gennaio le province pugliesi sigleranno gli accordi di programma per i programmi di intervento locali di contrasto alla violenza di genere
Saranno pubblicate a breve le linee guida regionali sulla gestione e il funzionamento dei centri antiviolenza. Il fenomeno della violenza contro le donne rappresenta per dimensioni e radicamento culturale non un“emergenza, ma un problema sociale, economico e culturale strutturale, il cui sradicamento richiede uno sforzo di tutta la società. Come esplicitato nel Programma triennale, obiettivo generale dell“intervento regionale è promuovere e sostenere attività di prevenzione, tutela e solidarietà alle vittime, nonchè percorsi di elaborazione culturale, informazione e sensibilizzazione sul fenomeno, mappando i servizi esistenti, rafforzandoli e creandone di nuovi. La Regione Puglia, capofila del progetto europeo "Services for women victims of violence: analysis of trends and impact evaluation", finanziato dalla linea Daphne III, ha potuto censire 10 centri antiviolenza (di cui 2 attualmente cessati), 18 servizi residenziali e 11 altri servizi quali numeri verdi, unità di strada, ambulatori, ecc. In particolare, si registrano 2 centri a Brindisi, 1 a Taranto, 1 a Lecce, nessuno a Foggia, 2 nella BAT e 4 a Bari e provincia (fra cui i 2 cessati). Nel 2008, più di 800 utenti hanno trovato ascolto nei centri antiviolenza, mentre almeno 170 vittime di abuso e maltrattamento hanno trovato accoglienza nelle case rifugio. Se si considerano anche i dati Istat, secondo cui in Puglia quasi una donna su 4 tra i 16 e i 70 anni subisce violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, è evidente che i servizi attualmente disponibili non sono sufficienti a soddisfare la domanda reale e potenziale. Entro gennaio tutte le province pugliesi saranno chiamate a stringere accordi di programma con la Regione per progettare il Programma di Interventi Locali per il contrasto alla violenza di genere, che prevede la definizione degli interventi infrastrutturali per la dotazione territoriale di case rifugio e centri antiviolenza. Le linee guida regionali, di prossima pubblicazione, definiscono i servizi che i centri antiviolenza sono chiamati ad erogare, le loro caratteristiche e le modalità di erogazione, ed ipotizzano un costo annuale minimo. La definizione puntuale degli interventi, delle modalità di gestione e dei meccanismi di raccordo avverrà nell“ambito di un Programma di Intervento Locale per il contrasto alla violenza di genere, redatto dalle Amministrazioni provinciali di concerto con gli Ambiti territoriali di riferimento e le istituzioni regionali e provinciali di parità. Le linee guida per la riorganizzazione della rete dei Centri Antiviolenza e di tutte le strutture preposte all“accoglienza e alla presa in carico delle donne vittime in violenza, invece, sono il risultato delle indicazioni provenienti dal quadro normativo di riferimento e dal già citato lavoro di mappatura. Anche qui l“obiettivo è quello di dotarsi di strumenti in grado di consentire una programmazione efficace ed adeguata delle politiche e degli interventi in chiave di genere, capace di incidere effettivamente sui destinatari (sia gli operatori dei servizi che le donne che vi si rivolgono). In continuità con lo spirito delle iniziative dell“Assessorato, prima del varo, previsto per dicembre, le linee guida saranno pubblicate già nei prossimi giorni sul sito della Regione www.regione.puglia.it e saranno l“oggetto di una campagna d“ascolto di tutti gli attori coinvolti, chiamati ad esprimersi. Tramite le linee guida, s“intende in sostanza sopperire al ritardo accumulato nella definizione di standard strutturali, funzionali e organizzativi, indicato nel nuovo Piano regionale delle politiche sociali (PRPS) 2009-2011 come una delle principali cause dell“inadeguata diversificazione dell“offerta di strutture e servizi in Puglia e della conseguente insufficienza delle risposte e della presa in carico dei soggetti rispetto agli obiettivi di cura e di inclusione sociale. Le Province provvedono anche alla formazione professionale di base e all“aggiornamento. Il Programma triennale di contrasto alla violenza di genere mette a disposizione delle Province risorse per un milione e mezzo di euro per gli accordi di programma, cui si aggiungeranno le risorse del PO FESR 2007-2013 dell“asse III per gli interventi di natura infrastrutturale per la realizzazione o l“adeguamento degli standard regolamentari, ed 800 mila euro per il potenziamento delle equipe.


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