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Ritratto di famiglia con badante

Data: 27/01/2010
Categoria: Film e Documentari
In anteprima al Trieste Film Festival una riflessione sul ruolo nella società italiana del lavoro di cura svolto da badanti immigrate
Traendo ispirazione dalle proprie vicende famigliari, Alessandra Speciale in questo film-documentario invita ad una riflessione sul ruolo rivestito dalle badanti straniere nella società italiana. Presentato in anteprima assoluta al 21° Trieste Film Festival, "Ritratto di famiglia con badante" è il frutto dell“intima analisi condotta dalla regista attorno alla figura della badante. L“autrice mette a nudo la propria esperienza coinvolgendo nel progetto la madre e soprattutto la novantasettenne nonna. La macchina da presa spia il rapporto fra l“anziana, molto debole e non autosufficiente, e una giovane ragazza straniera che si occupa di assistere la signora. Le incomprensioni e i chiarimenti fra le due donne sono intervallati da sequenze dedicate ad un“agenzia di Milano, nella quale viene data la possibilità di avere una consulenza di lavoro alle aspiranti badanti. Il centro, gestito con umanità e sensibilità da volenterose ragazze, mette in contatto le famiglie della provincia milanese con le numerose donne in cerca di lavoro domestico. L“esperienza personale e particolare della regista si fonde quindi con le diverse situazioni che emergono dai racconti e dai colloqui all“interno dell“agenzia. Molte delle donne protagoniste del documentario dichiarano di voler prestare assistenza a persone anziane o malate, manifestando così la volontà di aiutare coloro che vivono con sofferenza l“ultimo periodo della loro vita. Il destino delle badanti straniere e quello degli anziani italiani sembrano paralleli: entrambi vivono infatti una situazione difficile, nella quale si sentono fortemente spaesati. L“anziano, dopo un“esistenza di lavoro, rimane al margine della società, talmente solo e lontano dagli affetti da dover ricorrere all“aiuto di un estraneo per poter sopravvivere. L“immigrato giunto nel nostro Paese trova dinanzi a sè un insormontabile ostacolo alla naturale integrazione, una mentalità non affine all“accoglimento spontaneo del diverso. Lo spaesamento comune, derivante per le badanti dalla controversa integrazione in un nuovo Paese, crea una certa affinità fra le due tipologie di soggetti. Non stupisce infatti che queste donne provenienti dall“estero guardino con solidarietà e compassione alla figura della nonna anziana, non più autosufficiente e non seguita dalla prole. Alessandra Speciale fotografa l“inserimento della badante in seno alla famiglia italiana sottolineando come quest“elemento aggiuntivo, e assolutamente indispensabile, si sostituisce ad un“oggettiva mancanza. L“evoluzione della società ha prodotto un vuoto attorno all“anziano, un vuoto colmato soltanto dalle prestazioni di cure delle badanti.


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