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Nessuno escluso, le sfide vinte in nome degli ultimi

Data: 18/02/2010
Categoria: News Regione Puglia
Terminata a Bari la Conferenza regionale delle politiche sociali promossa dalla Regione Puglia. Il bilancio del lavoro di cinque anni. Gentile: “Avremmo voluto fare ancora di più, ma spero che quanto realizzato finora non vada sprecato”
E“ stata la premiazione delle scuole vincitrici del concorso di idee "Marchio Famiglie al futuro" a chiudere la II Conferenza regionale delle Politiche sociali, svoltasi a Bari, a Villa Romanazzi, organizzata dalla Regione Puglia. L“ assessore alla Solidarietà, Elena Gentile, ha tirato le somme dell“evento, che ha rappresentato un momento di confronto e di riflessione sul welfare in Puglia con gli operatori del settore e i rappresentanti delle parti sociali. E“ stata l“occasione per fare un bilancio del lavoro svolto in questo quinquennio, al termine del quale sono stati compiuti molti decisivi passi in avanti in tema di politiche sociali ma rimangono ancora aperte numerose sfide. "Qualcosa è rimasto nell“agenda ha detto l“assessore avremmo voluto fare ancora di più per questo grande cantiere che abbiamo aperto. La mia speranza è che le azioni intraprese in questi anni non vadano perdute, perchè sono state attuate nel nome di quella che io definisco la bella politica, quella per la quale vale la pena lottare". Il suo intervento è stato preceduto da una tavola rotonda su "Il terzo settore nel welfare pugliese: mutualità, sperimentazioni ed investimenti", moderata da Giovanna Genchi, dirigente dell“Ufficio Programmazione Sociale della Regione Puglia. Tra i vari interventi, è stato applauditissimo e commovente quello di Dino Di Tullio, segretario di Sfida (Sindacato italiano famiglie con diverse abilità), che ha rimarcato come finalmente le famiglie pugliesi alle prese con questo problema stiano cominciando a ricevere un sostegno concreto da parte delle istituzioni. "Molto, nel nostro territorio, è cambiato, ma molto rimane da fare per esaudire le richieste di chi vive una situazione come la nostra ha detto Di Tullio - noi, genitori di figli disabili, abbiamo bisogno di aiuto, per esempio abbiamo bisogno di sapere chi si occuperà di loro quando noi non ci saremo più; voglio sperare che in futuro ci siano sempre più strutture pronte ad accogliere in casi di necessità i nostri figli, e che lo facciano con il cuore, perchè la professionalità non basta. Occorre che gli operatori del settore ci mettano il cuore". Gianfranco Visicchio, presidente di Fersolidarietà Puglia, ha sottolineato "la stagione positiva che la Puglia sta vivendo sul fronte delle politiche sociali", ma non ha mancato di sottolineare la necessità di innovare gli interventi in questo settore intervenendo sulla qualità: "Avverto le grandi difficoltà che in molte aree della nostra regione si registrano nel creare un“integrazione effettiva tra pubblico e prvato, che consenta al cittadino di accedere realmente ai tanti nuovi servizi comunque attivati". Secondo Gianluca Budano, presidente regionale dell“Acli, il fatto più positivo è stato "il graduale affermarsi di un“ide di welfare orientato allo sviluppo, non più di tipo caritatevole ed assistenzialistico". "Ma il Terzo Settore ha aggiunto deve conquistare un effettivo riconoscimento istituzionale. E va detto anche che è difficile operare nel senso dell“innovazione dei servizi se i gruppi del privato sociale devono fare perennemente i conti con una precarietà economica che non consente di trasformare in azioni concrete anche i progetti più interessanti. Nicola Marzano, dell“Osservatorio regionale sul Volontariato, annunciando che il 27 febbraio si terrà a Roma una manifestazione nazionale intitolata "I diritti alzano la voce", ha insistito sul concetto di responsabilità, "che deve connotare l“agire sia delle pubbliche amministrazioni che dei gruppi di volontariato", e sulla necessità di dare seguito ad esperienze come quella di "Innovabilia", la manifestazione tenutasi a dicembre a Foggia e imperniata sull“uso delle nuove tecnologie per favorire l“inserimento lavorativo delle persone con diverse abilità. Raffaele Tangorra, direttore della Direzione centrale Fnps , ha fatto il punto sulle risorse investite dalle diverse regioni italiane in materia di politiche sociali. "Da questo punto di vista ha detto la Puglia è messa meglio rispetto ad altre zone del Mezzogiorno, ma rimane notevole la distanza dalle regioni del nord. Circa il 15% dei cittadini pugliesi vive uno stato di povertà economica; ci sono regioni come la Sicilia e la Basilicata in cui si toccano anche percentuali tra il 24 e il 30%. Insomma, la situazione è abbastanza critica ma non disastrosa. Se però pensiamo che in alcune regioni settentrionali l“indice medio di povertà è tra il 3 e il 5%, ci rendiamo conto di come l“Italia rimanga un Paese letteralmente spaccato in due". E se la Puglia, ha aggiunto Tangorra, sta mostrando un notevole dinamismo sul fronte delle politiche sociali, il vero problema è la mancanza di un efficace coordinamento tra le regioni: "Per ovviare a questa situazione, abbiamo deciso di attuare un metodo mutuato dalla Comunità europea, quello del coordinamento aperto, che consiste in uno scambio continuo di buone pratiche tra i diversi Paesi. Tutto ciò può avvenire anche tra le regioni".


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