Accesso degli immigrati ai servizi socio-sanitari
Data:
27/04/2010Categoria: Altre News
Avviato presso l'Asl di Lecce, capofila per Brindisi e Taranto, il progetto a valenza nazionale per promuovere il diritto alle cure. Saranno formati sei mediatori
Dal 20 aprile la Asl di Lecce ha dato avvio al Progetto P.A.S.S, finalizzato alla Promozione dell“accesso della popolazione immigrata ai servizi socio-sanitari. La Asl è stata infatti individuata come focal point dall“Inmp (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà), ente capofila del progetto a valenza nazionale. La Asl di Lecce fungerà dunque da capofila per quelle di Brindisi e Taranto per realizzare
attività di formazione, stage e training on the job di sei mediatori interculturali che avranno il compito di promuovere l“accesso dei migranti ai servizi socio sanitari e garantire loro il diritto alle cure, fornendo tutte le informazioni sull“organizzazione aziendale e le procedure al fine di favorirne l“accoglienza, come previsto dalla L.R. 32/2009. La durata del progetto è di 6 mesi e comprende numerose attività che saranno coordinate e monitorate da Sonia Giausa, referente del progetto:
la formazione (200 ore di cui 40 a Roma presso l“Inmp e 160 a Lecce presso il Polo Didattico della Asl); 200 ore di stage post formazione dei mediatori (presso le strutture individuate dalle 3 Asl), coordinate dal referente di progetto e seguite nel loro percorso da una tutor mediatrice interculturale senior; 4 mesi di training on the job in cui le attività dei mediatori saranno estese anche ai Distretti Socio Sanitari, agli Ospedali ed all“area socio sanitaria
L“èquipe di mediatori interculturali PASS, si compone di professionalità plurilingue specializzate in ambito socio sanitario e provenienti dall“Albania, Romania, Italia e Marocco. Per la loro formazione saranno impiegati circa 40 docenti tra i migliori professionisti nel settore sociale, sanitario, dell“immigrazione, giuridico nonchè vari esponenti del terzo settore. Tra le attività previste, sarà fondamentale anche quella di informazione e diffusione di buone prassi sul territorio delle 3 province coinvolte, cercando di uniformare le procedure di accesso dei cittadini immigrati alle cure. Per questo, lo staff di progetto sarà a disposizione dei Direttori delle Strutture aziendali per attività di informazione, consulenza sulle corrette procedure di accesso, per lo scambio e trasferimento di competenze, favorendo quindi un lavoro di rete e di comunicazione per una maggiore qualità dei servizi offerti dalle Asl, in relazione alle istanze espresse dai cittadini immigrati, indipendentemente dalla loro condizione giuridica. Tra gli obiettivi a lungo termine vi è quello principale di trasferibilità di buone prassi estese anche alle altre istituzioni per garantire l“inclusione sociale dei migranti in Puglia.
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