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Italiani e solidarietà, calano i dati sulle donazioni

Data: 25/05/2010
Categoria: Altre News
Lo rivela un sondaggio di Astra Ricerche per la Lega del Filo d'Oro. In diminuzione anche il numero di persone impegnate nel volontariato
Un sondaggio in tema di italiani e beneficenza svolto lo scorso marzo da Astra Ricerche per la Lega del Filo d'Oro, la Onlus attiva da 45 anni nell“assistenza ai sordociechi, ha rivelato basandosi su un campione rappresentativo di italiani tra i 15 e i 65 anni (1052 interviste online) - dati in calo rispetto agli anni scorsi, in particolare per quanto riguarda le donazioni in denaro, diminuite soprattutto a causa dei crescenti problemi economici per i nuclei familiari. Secondo le proiezioni di Astra Ricerche, nel 2010, 14.4 milioni di italiani (il 36% degli intervistati) ha fatto donazioni, un numero di persone piuttosto inferiore rispetto a quello di tre anni fa. Nel 2007 erano infatti 16.8 milioni (ben 2.4 milioni in più rispetto ad oggi) le persone che hanno devoluto denaro in beneficenza a enti ed associazioni non profit. Tra le motivazioni di questo calo, i due terzi degli intervistati, che hanno indicato una diminuzione nelle donazioni, hanno sottolineato il basso reddito familiare, mentre un terzo ha dichiarato di preferire il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi. Quest“ultimo fenomeno è stato proiettato più in generale, per un totale di 20.3 milioni di persone (nella fascia d'età tra i 25 e i 34 anni) che hanno conferito il 5 per mille a organizzazioni non profit. Inoltre, un milione e 100mila ha invece puntato su un lascito testamentario, donando una parte della propria eredità ad enti senza scopi di lucro. Infine il numero di italiani impegnati nel volontariato registrati dall“indagine Astra Ricerche è passato da 7.2 milioni nel 2002 a 5.8 milioni nel 2010, con un calo del 19% in otto anni. Nell'ultimo triennio i volontari sono diminuiti drasticamente, con una riduzione del 10% circa. Inoltre, mentre per i tardo-adulti e gli anziani si è registrato recentemente un seppur modesto incremento, per gli adulti si deve parlare di un vero e proprio tracollo, con stabilità solo tra i giovani 15-24enni (ove dominano le ragazze sui maschi), in generale con un significativo spostamento verso il sud del Paese.


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