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Servizio civile, molte più domande dei posti disponibili

Data: 27/05/2010
Categoria: Altre News
Rapporto Arci. Nel 2009 diminuiscono volontari, sedi e soggetti accreditati, ma cresce la consapevolezza di un“opportunità formativa complementare
Sono giovani istruiti, per la maggior parte donne, guardano alla esperienza di servizio civile come ad una opportunità formativa complementare, ma c“è anche chi in un contesto lavorativo difficile lo fa per avere un po“ di soldi in tasca, chiamando "stipendio" l“assegno mensile, e "ferie" le giornate di permesso. Sono i giovani che hanno prestato servizio civile per l“Arci nel 2009 inquadrati dai dati del VI Rapporto di Arci servizio civile nazionale raccolti nella ricerca curata dall“Istituto per la ricerca sociale (Irs) di Milano presentato a Roma. Rapporto che mette subito in evidenza la diminuzione sia del numero dei volontari, sia dei i soggetti accreditati e delle sedi in seguito all“adeguamento alla nuova normativa sull“accreditamento. Una tendenza che però non trova corrispondenze nel numero di domande ricevute. "Nei mesi di giugno - luglio del 2009 spiega Licio Palazzini, presidente di Arci servizio civile nel rapporto - il numero di giovani che hanno fatto domanda di partecipazione ai progetti messi a bando è stato ampiamente superiore ai posti disponibili anche nel Nord del Paese, in controtendenza con il dato storico". Secondo lo studio, infatti, si è registrata una sensibile diminuzione del numero di volontari avviati in servizio in occasione del bando ordinario 2008 e impiegati nel corso del 2009, pari a 1581 a fronte di 3.095 giovani in servizio l“anno precedente. Ridimensionamento che ha colpito anche le sedi e soggetti accreditati: sono 2421 le sedi nel 2009 contro le 3804, mentre nel 2009 i soggetti accreditati sono 1114 contro 1416. Una situazione che tra l“altro si inserisce in un contesto occupazionale "più grave rispetto agli avvii del Scn", spiega Palazzini, attraverso cui di devono leggere "le posizioni che esprimono molti giovani in Scn quando definiscono l“assegno mensile "lo stipendio", le giornate di permesso "ferie", quando più o meno esplicitamente dicono che hanno fatto domanda per ricevere un po“ di euro". Contesto che se non dovesse migliorare, porterà con sè quella "aspettativa di ricevere un minimo importo economico aggiunge -, fra l“altro fermo in termini monetari al 2001, che non potrà che crescere fra i giovani almeno per i prossimi anni e questo dato di fatto va compreso nei suoi sottintesi". Per questo, spiega Palazzini, occorre riflettere sul "tema dei riflessi in termini di quantità delle domande rispetto alle risorse disponibili, di profilo sociale dei richiedenti rispetto alle attività proposte, di loro motivazione soggettiva rispetto alle finalità legislative dell“istituto". Dai dati del rapporto, inoltre, "il servizio civile si conferma un“esperienza maggiormente appealing per le femmine si legge nel testo -, circa il 68% nel 2009, ma nel corso degli ultimi anni la quota di maschi tende progressivamente a crescere, nel 2006 erano il 26% mentre nel 2009 superano il 32%. Il livello di istruzione dei volontari si mantiene piuttosto elevato, essendo la maggior parte (63%) in possesso del diploma superiore, ma, seppur in misura circoscritta rispetto allo scorso anno, continua a diminuire la quota di giovani che nel corso dello svolgimento del servizio ha continuato a seguire corsi (universitari e non), nel 2005-2006 era circa il 68% nel 2008-2009 scende al 50% circa". Il profilo del volontario, quindi, "corrisponde a quello di un giovane istruito, che contestualmente al proseguimento della propria formazione scolastica guarda alla esperienza di servizio civile come ad una opportunità formativa complementare a quella ordinaria". Un“esperienza giudicata positivamente dai giovani. "Il Scn si conferma una fucina di crescita di capitale umano" scrive Palazzini, che avverte: "Il Governo dovrà essere sempre più consapevole che contingenti numerici più piccoli a fronte di attese giovanili più stringenti potrebbe spingere anche il Scn a far parte dell“elenco delle antipatiche istituzioni per privilegiati, rendendo ancora più difficile per i giovani out l“accesso ai progetti. Sarebbe un bel paradosso che il Scn promotore di giustizia sociale diventasse a sua volta segno di ingiustizia e esclusione giovanile. E tutto per una manciata di milioni di euro!".


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