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Servizi di sostegno per studenti audio e videolesi: “ennesima ferita per famiglie e associazioni”

Data: 28/09/2010
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
È il commento di Antonio Leomanni, dell'associazione Insieme per i disabili onlus, rispetto ai bandi di gara promossi dalla Provincia di Lecce per l'esternalizzazione dei servizi
Con i bandi di gara per l“esternalizzazione dei servizi di sostegno per studenti videolesi ed audiolesi, emessi dalla Provincia di Lecce, "si consuma oggi l“ennesimo a danno delle famiglie e delle rispettive associazioni di volontariato rappresentative", afferma in una nota l'Avvocato Antonio Leomanni, membro dell'associazione Insieme per i disabili onlus di Montesardo e della Consulta provinciale per la disabilità. "Quel che più ci ferisce in questa vicenda, come genitori utenti, come professionisti che operano nel sociale, come volontari e componenti della Consulta provinciale per la disabilità afferma Leomanni - al di là dei pur fondati motivi di merito e legittimità, è l“approccio culturale assunto. Di un dirigismo autoreferenziale ed autarchico di tipo ottocentesco che, senza colpo ferire fa strame di Carta Costituzionale,(V. art. 118 Principio di sussidiarietà orizzontale ), Convenzione Europea dei diritti Umani, Convenzione Onu dei diritti dei disabili come ratificata, legge 104/92 (V. artt. 5- 8), Legge Regionale 19/2006 e relativo regolamento 4/2007, Legge. 67/2006 sulla non discriminazione dei disabili....relegando il volontariato al ruolo ancillare e di supplenza, ed occorrendo, di servile collateralismo politico, avallando scelte già decise in altre sedi". Secondo Leomanni un atteggiamento, questo, che non fa che confermare il "fallimento istituzionale e politico delle Province, come enti inutili, peraltro già rilevato ultimamente dai più accreditati Osservatori, Svimez, Ipres, Censis, Cnel, iIsfol, e non ultimo nella Relazione Annuale, dal Procuratore Generale della Corte dei Conti. Un“ultima ricerca dell“Isfol conferma quelli che sono e purtroppo rimangono i limiti storici delle Province, altro che enti sovraordinati, di Coordinamento ed interazione istituzionale. Queste ultime, come nel caso della Provincia di Lecce, faticano a realizzare interventi comuni con gli ambiti sociali di zona, soprattutto in quei settori che rientrano nella loro competenza, oltre ai processi di accompagnamento al lavoro delle fasce deboli (disabili) ed i servizi per l“impiego". La sfida rivolta alla Provincia di Lecce sembra quindi quella di valorizzare i poteri a disposizione e le esperienze di buone prassi già acquisite sul campo e con punte di eccellenza soprattutto nei servizi dei videolesi ed audiolesi. Buone prassi che sono frutto di decenni d“impegno professionale che, in linea con le specificità normative introdotte dalla L.328/2000 e L. R. 19/2006 - deistituzionalizzazione e personalizzazione della cura - "hanno costruito quell“optimum suggerito dalla migliore ricerca di pedagogia speciale di relazionalità e di rapporto empatico, tra utenti-famiglie ed educatrici che con l“esternalizzazione, e soprattutto, la mercificazione del servizio saranno condannate a disperdersi. Siamo dell“idea, quindi aggiunge Leomanni - che le Province per raccogliere la sfida del nuovo ruolo riconosciutole dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale in vista di un modello di governo allargato delle politiche sociali e sanitarie, debbano collocarsi in un rapporto stabile con tutti i soggetti istituzionali e del volontariato. Pertanto, solo se contribuiranno a rafforzare il ruolo di coordinamento sugli indirizzi dei piani di zona comunali, potranno aspirare a diventare il luogo in cui, finalmente si potrà promuovere un welfare della responsabilità e dell“autonomia e non solo dell“assistenza (non prestazionionale ma di presa in carico, "Caring")".


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