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Assegni di cura e Assistenza indiretta, i primi dati

Data: 23/02/2011
Categoria: News Regione Puglia
La Regione ha approntato un monitoraggio per conoscere lo stato dell'arte delle due misure sul territorio
Sono 31.621 le domande pervenute in Puglia per accedere al beneficio dell'Assegno di cura. Di queste il 48% è stato istruito dal punto di vista amministrativo, documentale e fiscale, mentre solo il 18,6% è stato già valutato in sede di Unità di valutazione multidimensionale (UVM). Diversa la situazione per l'Assistenza indiretta personalizzata. In questo caso, le domande pervenute sono 8.720, al netto delle domande intestate a utenti che hanno presentato domanda anche per l“assegno di cura. Di queste, il 32% è stato istruito a livello amministrativo e solo il 7% in sede di Uvm. In Puglia, l'unico ambito ad aver completato l'intero iter istruttorio su entrambe le procedure è quello di Molfetta. Nella maggior parte dei casi l'organizzazione del lavoro ha privilegiato la procedura dell'Assegno di cura, preferendola, in termini temporali, a quella dell'Assistenza indiretta personalizzata, anche considerando che la Regione Puglia a giugno scorso ha liberato per primi gli elenchi dei richiedenti l“Assegno di cura al fine di dare avvio all“istruttoria. Procede dunque molto a rilento la procedura amministrativa per la valutazione delle domande e per la formazione delle graduatorie definitive, tanto che per ora l“Assessorato al Welfare fa sapere che si sta valutando con le Organizzazioni Sindacali e con l“ANCI, l“opportunità di non avviare subito la seconda annualità di AdC e AIP, perchè l“eventuale riapertura dei termini per la presentazione delle domande potrebbe introdurre numerosi elementi di caos, di disorientamento degli utenti e di sovraccarico di lavoro degli uffici comunali. Rispetto al monitoraggio effettuato, la maggior parte degli ambiti territoriali ritengono un tempo congruo per la chiusura di entrambi i procedimenti tra i 3 e i 6 mesi prossimi. Tra le cause riportate dagli ambiti territoriali, per motivare il grave ritardo che quasi tutti i Comuni stanno facendo registrare, compaiono in primis le ristrette dotazioni di personale da dedicare a questa procedura e l“assenza di un coordinamento efficace dell“ufficio di Piano in ciascun Ambito. Seguono però le numerose segnalazioni rispetto all“approssimazione con cui i patronati e gli altri sportelli sociali hanno supportato la compilazione delle domande, con numerosi errori nell“inserimento on line delle domande. E ancora la scarsa dimestichezza di molti degli operatori con la piattaforma informatica, realizzata proprio per alleggerire il carico di lavoro degli uffici, ma che si è dovuta misurare con il primo impatto e con una scarsa alfabetizzazione informatica di molti degli operatori dei Comuni chiamati a gestire le fasi di istruttoria e di valutazione, con l“inserimento dei punteggi e la correzione dei dati inseriti in modo errato in sede di domanda. "Su tutto, però, crediamo che spicchi la forte inadeguatezza della rete delle Unità di Valutazione Multidimensionale sottolinea Francesca Zampano, dirigente dell“Ufficio Integrazione Sociosanitaria che in questa circostanza ha mostrato tutti i suoi limiti, con un piccolo numero di ambiti in cui le UVM erano già formalmente costituite e già operanti a pieno regime. Nella gran parte dei distretti, le UVM prima dell“estate 2010 o non esistevano neppure formalmente oppure non lavoravano a pieno regime, e dunque il vincolo della valutazione delle domande per la gravità delle condizioni di non autosufficienza ha messo in sofferenza molti territori". "Abbiamo voluto capire nel dettaglio, Ambito per Ambito, dove fossero le criticità sostiene l'assessore regionale al welfare Elena Gentile perchè, con questa nuova fase delle due misure, abbiamo sperimentato modalità differenti che, nonostante le difficoltà, reputiamo certamente più snelle delle precedenti e senza dubbio più efficaci nella capacità di selezione delle persone più gravemente non autosufficienti, se pensiamo che in alternativa avremmo dovuto utilizzare, come già in passato, le dichiarazioni di invalidità, che sono del tutto inadeguate a selezionare profili di gravità della non autosufficienza. Ci aspettiamo che gli Uffici di Piano, ma soprattutto i Distretti sociosanitari, sappiano dare una svolta operativa veloce e pronta, per dare risposta a migliaia di cittadini e di cittadine pugliesi in grave situazione di bisogno". E“ annunciata a breve una nota circolare che richiami tutti i Comuni ad accelerare le procedure di istruttoria e valutazione delle domande, per assicurare l“accesso in tempi brevi ai contributi economici a tutti gli aventi diritto. Intanto l“Assessorato comincerà a liquidare le risorse già assegnate agli Ambiti territoriali, man mano che gli stessi completano le procedure, e quindi l“Ambito di Molfetta, ma anche diversi altri ambiti territoriali del nord-barese, del tarantino e del barese.


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