Una persona su 5 è vittima di stalking
Data:
03/03/2011Categoria: Altre News
Secondo l'associazione salentina "Sui generis" sono necessarie certezza e velocità della pena e l'impegno collettivo per l'emersione del fenomeno
Le prime vittime dello stalking sono ancora le donne, circa l'80% dei soggetti vittime di violenza. Si tratta di un fenomeno in costante aumento: subiscono pressioni da stalker, infatti, una persona su 5. Sono questi i dati pervenuti dalla settimana di studio dedicata alla prevenzione organizzata dall'Osservatorio nazionale stalking e dal sindacato di polizia Coisp attraverso convegni e incontri in tutta Italia, nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
In aumento anche le richieste di aiuto da parte degli uomini. Nel 40% dei casi gli stalker sono recidivi, nel 30% seriali: tra coloro che ricorrono all'Osservatorio, quasi la metà delle vittime chiedono un aiuto per i persecutori. Non esiste, però, un profilo tipico dello stalker, è una pratica trasversale che riguarda operai, impiegati, liberi professionisti spesso accomunati da una forte personalità manipolatrice.
Lo stalking in Italia è un reato perseguibile penalmente, con condanne fino a quattro anni di carcere. Si tratta di atteggiamenti ossessivi, telefonate, sms, e-mail assillanti, pedinamenti e inseguimenti, capaci di scatenare nella vittima il timore per la propria incolumità, la limitazione della propria libertà e gravi forme d'ansia. Quasi sempre, inoltre, lo stalker non è uno sconosciuto.
"Nonostante l'istituzione della legge che punisce lo stalking commenta Michela Diciommo, presidentessa dell'associazione salentina "Sui generis" c'è ancora molta strada da fare per favorire l'emersione del fenomeno e per combatterlo. La cronaca continua Diciommo ci racconta di storie di donne vittime che avevano già denunciato il proprio stalker. » importante un impegno per velocizzare i tempi di condanna e, in caso, per un inasprimento della pena".
Il Ministero delle Pari Opportunità ha istituito il numero verde nazionale 1522, attivo 24 ore su 24, per ricevere assistenza psicologica e giuridica. Dall'intesa con il Ministero della Difesa, inoltre, è stato costituito il nucleo di carabinieri antistalking.
L'Osservatorio ha anche messo in evidenza un problema nuovo, il gashlighting, la violenza psicologica da parte dei familiari che mira a distruggere la personalità della vittima arrivando a farla dubitare della propria salute mentale. Di questo si è parlato nel recente convegno di Roma, nel corso del quale è stata illustrata l'attività dell'Osservatorio sicurezza, il primo centro in Italia dedicato ad accompagnare i singoli e le coppie nel difficile percorso della separazione e della genitorialità, creato dall'Aipc (Associazione italiana di psicologia e criminologia) in collaborazione con la Commissione consiliare speciale politiche per la sicurezza urbana e il Coisp, in un'ottica di prevenzione di quei crimini, che sempre più spesso hanno come teatro l'ambiente familiare.
Dai dati forniti si rileva come nel 70% dei casi il tipo di violenza messa in atto in ambito familiare sia di tipo psicologico, e nel 67% dei casi venga perpetrata dai padri. Ma il dato più allarmante è che nella totalità dei casi la violenza psicologica non è denunciata, pur arrecando danni non meno gravi di quella fisica.
"Sono dati che si commentano da soli dice Diciommo perchè si sottovaluta la violenza in famiglia rispetto a ciò che viene dall'esterno e i legami affettivi sono spesso un deterrente alla denuncia".
"» necessario un impegno collettivo mirato ad invogliare le persone a parlare continua Diciommo perchè le donne vittime di stalking spesso col tempo acquistano un'immagine negativa di se stesse, tanto da considerarsi incapaci di cambiare le cose".