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Nucleare sospeso per un anno

Data: 24/03/2011
Categoria: Altre News
La moratoria del Governo non blocca la mobilitazione per il referendum. Per “Salento contro il nucleare” bisogna mantenere alto il livello della mobilitazione
Sospesa per un anno l'operazione nucleare in Italia. La decisione arriva in seguito alle disastrose notizie sul rischio contaminazione provenienti dal Giappone e alle relative polemiche suscitate. L'annuncio della moratoria è arrivato dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani davanti alla Commissione industria del Senato e riguarda il blocco della ricerca e valutazione dei siti per le centrali. Rimane in piedi, però, la parte del decreto relativa all'individuazione di un deposito delle scorie, così come richiesto dall'Unione europea. Si attendono i risultati dello stress test sulle vecchie centrali e soprattutto il parere del referendum di giugno, rispetto al quale il Governo ha già respinto la richiesta di accorpamento al voto delle amministrative. Una mossa che, oltre a scoraggiare la democratica partecipazione alla consultazione popolare del 12 e 13 giugno, implica un notevole spreco di denaro pubblico. Sullo sfondo una crescente ostilità nei confronti dell'atomo. Molti Paesi europei, tra cui la Germania, stanno già facendo dietro front sul nucleare e secondo una recente indagine della Gnresearch tre italiani su quattro si dicono contrari all'atomo in Italia. Questa stessa percentuale si dice pronta a votare al referendum di giugno e esprime largo consenso alle rinnovabili, anche se a costi più alti. "Cogliamo con moderata soddisfazione questa decisione dell“esecutivo nazionale dice Luigi Russo portavoce del coordinamento "Salento contro il Nucleare" che federa 70 associazioni ambientaliste del Salento ma vogliamo mantenere alto il livello della mobilitazione. Queste decisioni politiche sono troppo legate ai fatti di attualità per poter convincerci adeguatamente che sono legate a volontà vera di modifica delle politiche energetiche del governo. La lobby del nucleare in Italia, che sicuramente condiziona il governo, aspetterà un momento migliore e poi tornerà a chiedere quello che noi non siamo assolutamente disposti ad accettare. Siamo per il NO al nucleare senza se e senza ma. E per questo occorre lavorare per il successo del referendum di giugno".


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