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“Blindato” il campo di Manduria

Data: 04/04/2011
Categoria: Altre News
Una circolare del ministro Maroni ha chiuso l'accesso al campo di Manduria, già vietato ai giornalisti da giorni. Intanto sabato un migliaio di tunisini si aggrega alla manifestazione di solidarietà di alcune partiti della sinistra al grido “libertè!”
Quello che non può l'inconsistente recinzione, lo ha potuto una circolare ministeriale a firma del ministro Maroni che vieta, da sabato scorso, l'accesso al campo a chiunque, inclusi i parlamentari, riservandolo alle sole persone che vi operano. Un guaio, perchè tutti, dai cittadini che vorrebbero prestare la loro solidarietà, al personale di varie organizzazioni umanitarie, agli stessi giornalisti (in realtà interdetti già da martedì scorso), devono restare fuori. Col sospetto che proprio non si voglia far sapere quello che accade all'interno del campo dove, le precarie condizioni igieniche e tanti altri problemi già riportati dalle persone che hanno lasciato il campo nei giorni scorsi, non fanno stare tranquilli nessuno. Proprio per contestare questa decisione due parlamentari, l“onorevole Ludovico Vico e il senatore Alberto Maritati, ieri sera hanno raggiunto il campo di Manduria: "la circolare Maroni è Vico a parlare- sospende le prerogative dei parlamentari italiani di visitare il campo, violando la Costituzione". Il senatore Maritati invece invita i tunisini al massimo rispetto delle leggi italiane: "più disordine fate e più vi danneggiate dice ad un tunisino che parla italiano - dovete aver e pazienza e rispettare le leggi italiane". Poi entrambi si soffermano al telefono con il prefetto di Taranto. Il campo è di fatto aperto e, nonostante il veto, le forze di polizia, nonostante siano dispiegate in maniera copiosa, non riescono ad impedire l'accesso. Certo è che la situazione è priva di qualsiasi controllo. Dopo la fuga di sabato scorso, di circa un migliaio di tunisini dal campo (si tratta di una stima), gli immigrati si sono trattenuti nella parte antistante il campo, aderendo in maniera spontanea alla manifestazione di alcuni gruppi politici di soinistra contro il governo italiano, a cui hanno ricordato, al grido di "libertè, libertè!" gli obblighi alla tutela dei diritti umani. Intanto anche nel campo di Manduria in queste ore, c'è molta attesa per gli accordi politici che il premier, in missione insieme al ministro degli Interni a Tunisi, riuscirà a stringere con il primo ministro Beji Kaid Essebsi e il presidente della repubblica Fouad Mebazaa. All'ordine del giorno il rinnovo degli accordi del 2009 sul controllo dei flussi migratori.


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