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Salta il nucleare. Per ora

Data: 20/04/2011
Categoria: Altre News
Il governo blocca il progetto di ritorno all'atomo in Italia. Decisione dettata dal timore di raggiungere il quorum al referendum di giugno. Per "Salento contro il nucleare" bisogna mantenere alta l'attenzione sulla questione
Salta, almeno per ora, il programma del nucleare in Italia proposto dal governo Berlusconi. La decisione è stata presa a due mesi dal referendum abrogativo su tre questioni: atomo, acqua e legittimo impedimento in vista a giugno. Ufficialmente si tratta di una sospensione del progetto, come dicono dal governo, in attesa delle decisioni che assumerà l'Unione europea in merito alla sicurezza del nucleare. Passerà attraverso un emendamento che dovrà essere votato in senato, che recita: "al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare". Rischia così di saltare il quesito referendario sul nucleare, essendo la materia di legge modificata in corsa. E sono molti coloro che ritengono che la decisione del governo sia stata dettata dai sondaggi, secondo i quali al momento si dovrebbe superare abbondantemente il quorum per la validità del referendum; insomma il governo avrebbe fatto questa manovra solo per calcoli elettorali, non per una reale conversione all'energia alternativa. La decisione è stata accolta con un certo fastidio da parte dei comitati promotori del referendum che rischia di produrre una smobilitazione capace di mettere a repentaglio l'ottenimento del quorum con il conseguente fallimento della battaglia contro la privatizzazione dell'acqua e sul legittimo impedimento. ´Non sappiamo le reali intenzioni del governo rispetto a questa decisione di sospendere (e sia chiaro, non annullare) la strategia nucleare dell'energia commenta Luigi Russo portavoce della rete "Salento contro il nucleare" che federa 80 enti. La sensazione è che anche in questo caso abbia contato di più il risultato del sondaggio, e dunque la volontà di non subire sconfitte da parte della maggioranza in uno dei suoi momenti più difficili, piuttosto che una conversione del governo e delle lobby del nucleare all'energia pulita. Queste lobby non molleranno così facilmente la preda, e fra un paio di anni, quando i riflettori su Fukushima si saranno spenti, torneranno alla carica. L'affare è troppo succulento per mollare senza resistenza. Per questo le associazioni ambientaliste e i volontari salentini rimarranno certamente mobilitati, perchè la Puglia rischia molto in termini di insediamento di centrali e in termini di collocazione delle scorie radioattiveª.


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