Lingua dei segni, frattura tra le associazioni, a rischio la legge
Data:
25/05/2011Categoria: Altre News
Alla Camera la legge sul riconoscimento della Lis già approvata in Senato, ma è lotta aperta fra Ens, che scende in piazza per il via libera, e la Fiadda, che ne invoca lo stop
Associazioni spaccate, con una frattura che appare almeno a breve - insanabile e con il riconoscimento della lingua dei segni (Lis) che fa un cospicuo passo indietro, proprio alla vigilia dell“esame alla Camera del testo già approvato al Senato dodici mesi fa. E“ il risultato della giornata di audizioni informali che, davanti alla Commissione Affari Sociali di Montecitorio che deve decidere sul testo di legge che riconosce la Lis, ha visto sfilare le principali associazioni delle persone sorde:
l“Ens (Ente nazionale sordi), la Fiadda (Famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi), l“Isiss, l“Associazione sordi Antonio Provolo, il Comitato genitori disabili uditivi, insieme alle figure lavorative interessate alla legge rappresentate dall“Anios (Associazione interpreti di lingua dei segni italiana) e dall“Animu (Associazione nazionale interpreti di lingua dei segni italiana). Alle perplessità che nelle ultime settimane si sono fatte strada fra i parlamentari che devono decidere se dare il proprio assenso al testo uscito dal Senato o se modificarlo in qualche parte, si aggiunge ora l“evidenza di un mondo associativo completamente spaccato: ai poli opposti, e non è una novità, ci sono da un lato l“Ens, che spinge per il via libera alla legge e per il riconoscimento della Lis, e dall“altro la Fiadda, che si mette di traverso esprimendo totale disapprovazione per i contenuti del testo in discussione.
La frattura ricalca la
consueta distinzione fra i segnanti, le persone sorde che per esprimersi utilizzano la Lis, e gli oralisti, che puntano invece sulla diagnosi precoce infantile e mettono l“accento sul progresso medico e tecnologico, capace con la chirurgia dell“impianto cocleare e la protesizzazione con apparecchi acustici digitali di consentire anche alle persone sorde di apprendere il linguaggio e di favorire l“oralità. Due filosofie, ma anche due stili di vita, che rimangono lontane senza riuscire a trovare un compromesso duraturo. In estrema sintesi,
la Fiadda rimprovera alla legge di non rispondere alle problematiche attuali della sordità, ignorando completamente il punto di vista medico e la necessità della diagnosi precoce infantile, che fanno della sordità infantile "un problema in via di risoluzione definitiva". Uno dei punti critici più rilevanti del testo approvato al Senato è poi il riferimento all“art.6 della Costituzione, che parla di tutela delle minoranze linguistiche, che sarebbe impreciso e foriero di fraintendimenti giuridici.
L“Ens invece rivendica alla Lis il rango di "vera lingua", il cui riconoscimento aprirebbe vantaggi e garantirebbe la tutela di numerosi diritti, dando un quadro normativo certo e garantendo adeguata formazione.
In Parlamento, fra i componenti della Commissione, pare avanzare la volontà di modificare il testo: un orientamento sposato ormai da alcuni gruppi parlamentari (Udc, Lega, Italia dei Valori) e sposato anche da alcuni parlamentari del Pd (che ufficialmente è a favore del testo, insieme al Pdl). È spuntata anche l“ipotesi di dividere in due l“attuale disegno di legge, dal titolo "Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana", trattenendo in Commissione Affari Sociali la prima parte ed rinviando per competenza la seconda, quella sulla Lis, alla Commissione Cultura. Non è detto che così accada, ma certamente è un ulteriore indizio che il testo, così come approvato dal Senato, potrebbe essere arrivato al suo capolinea. Fra le altre associazioni, Comitato genitori e Associazione Provolo affiancano la Fiadda nel chiedere alla Commissione di modificare profondamente o di ritirare il testo, mentre l“Isiss e le due associazioni di interpreti Anios e Animu hanno ribadito, con l“Ens, le ragioni del riconoscimento. Ente nazionale sordi che, peraltro, in questa fase attraversa da oltre un mese un difficile momento interno, con 19 presidenti regionali che hanno votato una mozione di sfiducia nei confronti della presidente Collu per un suo ruolo dirigenziale assunto in un movimento politico: una divisione interna che, fra accuse reciproche e riferimenti allo Statuto, pare destinata a durare almeno fino al Congresso nazionale fissato per la metà di giugno.