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Disabilità e lavoro, ancora discriminazioni

Data: 30/05/2011
Categoria: Altre News
Secondo il rapporto Ilo nel mondo sono 470milioni i disabili in età lavorativa ma per loro trovare un'occupazione è sempre più difficile
Trovare lavoro non sembra essere stato così difficile e per i circa 470milioni i disabili in età lavorativa presenti nel mondo il percorso è sempre più arduo. A denunciarlo è il rapporto dell'ultimo studio dell'Ufficio internazionale del lavoro (Ilo) dal titolo "Uguaglianza nel lavoro: la sfida continua" che mette in luce storie complesse, segnate da discriminazioni e salari dimezzati. Con la crisi economica, inoltre, le politiche volte alla lotta contro la discriminazione vengono messe in secondo piano. Non è semplice avere un quadro completo del rapporto tra disabilità e lavoro a causa delle differenze nelle definizioni nazionali e nei metodi statistici utilizzati. Cresce, però, il numero di denunce presentate dagli stessi disabili. Durante il 2008-09, la Commissione australiana per i diritti umani ha ricevuto 980 denunce relative alla disabilità, il 43% di tutte le denunce ricevute. Oppure il caso canadese dove tra il 2007 e il 2009, 102 casi di discriminazione sul lavoro su un totale di 206 presentati alla Canadian human rights commission (Chrc) erano legati alla disabilità. Secondo le Nazioni Unite il 10% della popolazione mondiale (650milioni di persone circa) presenta una disabilità fisica, mentale, sensoriale o intellettuale. Tra di loro, 470milioni sono in età lavorativa ma la discriminazione rimane alta visti i bassi dati occupazionali. Negli Stati Uniti, infatti, le persone con disabilità hanno un tasso di disoccupazione del 16,2%, a fronte di un tasso del 9,2% per persone senza disabilità. In Svezia, invece, nel 2008, il 62% delle persone con disabilità ha un lavoro rispetto al 75% delle persone non disabili. In generale un punto in comune in ogni contesto le persone con disabilità hanno salari più bassi. Negli Stati Uniti, nel 2007, il reddito medio di una persona con disabilità con un lavoro a tempo pieno tutto l'anno era di 34.200 dollari, rispetto ai 40.700 dollari per le persone senza disabilità. La situazione è ancora più grave nei paesi in via di sviluppo. Sempre secondo le Nazioni Unite l'80% delle persone diversamente abili vive nella povertà totale e per la Banca mondiale il 20% dei poveri del mondo soffre di qualche forma di disabilità. Un importante passo in vanti in materia è rappresentato dall'entrata in vigore della Convenzione delle nazioni unite sui diritti dei portatori di handicap e sono molti i paesi che nel tempo hanno adottato leggi contro la discriminazione. Nel 2007, il Cile e la Corea hanno adottato norme che vietano la discriminazione della disabilità. Altri paesi, come la Thailandia (2007), Giordania (2007), Spagna (2007), Etiopia (2008), Malaysia (2008), Cambogia (2009) e Vietnam (2010), hanno adottato leggi specifiche in materia di diritti delle persone disabili. In Giamaica, per esempio, nel corso del 2008 e del 2009, il governo ha stanziato 20 milioni di dollari giamaicani per un progetto destinato a fornire piccoli prestiti a persone con disabilità che desiderano avviare una propria attività. Nel Regno Unito, nel 2008, il governo ha invece garantito l'accesso al Programma di lavoro per 2.000 persone con difficoltà di apprendimento e 1.500 disabili mentali. In Slovenia, nel 2007, sono state inserite in programmi di formazione professionale il 27% di persone in più rispetto al 2006.


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