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Italiani, un popolo di scontenti

Data: 15/06/2011
Categoria: Altre News
Un Paese frivolo, furbo e anche un pò violento. Questa è la nuova Italia, dove a farne le spese saranno i rapporti solidali
Un paese depresso e represso, questo il quadro dipinto dal Censis nel suo rapporto. Un contesto di individualismi e familismo dove a farne le spese sono i legami solidali. Oltre la metà degli italiani ritiene, infatti, che tra dieci anni il nostro Paese sarà "molto caratterizzato dall'attenzione esclusiva all'interesse individuale". La media nazionale è del 54,7%, ma sono le regioni del Nord Est le più pessimiste sul futuro dei rapporti sociali: ben il 60,4% degli intervistati vede l'Italia del 2021 concentrata sugli interessi dei singoli. Anche le restanti regioni del Nord (57,9%) e il Centro (57,7) superano la soglia nazionale, a differenza del Sud (47,1). La famiglia resta un luogo sicuro rispetto alla disgregazione della società, ma oltre al ripiegamento negli affetti, gli italiani pongono in essere diverse "strategie difensive di adattamento" di fronte ai cambiamenti sociali. Lo osserva ancora il Censis nella ricerca Fenomenologia di una crisi antropologica. Tra rinserramento individuale e indifferenza collettiva. I valori comuni - denuncia l'istituto di ricerca - stanno diventando sempre più labili e quei comportamenti fino a pochi anni fa ritenuti impensabili stanno uscendo allo scoperto. La reazione dei singoli è varia, ci si può difendere quanto cavalcare la "sregolazione delle pulsioni". Gli italiani inoltre, appaiono, un po' in ogni contesto, fuori luogo e senza controllo. Il Pil della felicità, secondo la descrizione fatta dal Censis, è quasi il più basso d“Europa, e si ferma al 24° posto in classifica dopo Repubblica Ceca, Spagna e Slovenia. Lo stress e lo scontento si ritrovano nella vivibilità, ferità dal traffico causa di nervosismi tra gli uomini, ma anche nella fretta che scandisce i tempi di ogni giorno e che alterando gli stati fisici oltre che psichici può influire tra le cause dell“Alzheimer. Quest“ultima non è l“unica conseguenza, l“aggressività diffusa e gli atteggiamenti da "giochi cattivi", non sono infatti casi rari. Come in una forma di sfogo, gli italiani praticano crudeltà nei confronti degli animali, cani maltrattati, lotte clandestine di animali. Tra il 2004 e il 2009, secondo il Censis, le minacce e le ingiurie tra gli italiani sono aumentate del 35,3%, le lesioni e le percosse del 26,5%, i reati sessuali del 26,3%. In 10 anni, dal 2001 al 2009, il consumo degli antidepressivi è raddoppiato (+114,2%), mentre nel 2010 gli interventi di chirurgia estetica sono stati circa 450 mila. Aumentate anche le denunce tra vicini per liti. Salute e ambiente non sono meno in pericolo, la pigrizia infatti, incide sull“uno quanto sull“altro nonostante la consapevolezza degli stessi italiani. Gli italiani sono più aggressivi, più depressi, più narcisisti. Sono però anche gli unici giudici di se stessi, troppo buoni con sè quanto cattivi con gli altri. È una vera e propria "crisi antropologica" quella che sta attraversando il Paese secondo il centro studi investimenti sociali. Con un popolo pronto anche ad accettare compromessi per raggiungere i propri obiettivi, (46,4%) e che in una parte, non troppo piccola, il 16,9%, pensa che sia legittimo che una bella donna usi anche il suo corpo per avere successo.


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