Trattenimento delle persone immigrate, è subito polemica
Data:
17/06/2011Categoria: Altre News
A schierarsi contro il provvedimento varato ieri dal Governo, alcuni partiti politici e l'associazionismo cattolico
"I Cie sono un luogo di grande conflittualità, violenza, autolesionismo", lo dice in maniera netta monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Cei, commentando il decreto varato ieri, 16 giugno, dal Governo.
Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio del Ministri, infatti, ha dato il via libera ad una serie di misure in tema di immgrazione. La novità assoluta è la permanzenza nei Cie che viene protratta: i migranti che entrano in territorio nazionale irregolarmente potranno essere trattenuti nei Centri di Identificazione e espulsione fino a 18 mesi. Un tempo triplicato rispetto ai sei mesi previsti finora dalla legge. Per tutti icoloro che non sono in possesso di permesso di soggiorno, invece, espulsione immediata.
Le nuove misure seguono una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace. Nel provvedimento si introduce "per la prima volta l'allontanamento coattivo e l'espulsione anche per i cittadini comunitari oltre che per gli extracomunitari".
Ma il provvedimento è mal digerito dall'associazionismo cattolico: "Mancano progetti di integrazione", rileva il quotidiano aAvvenire sottolinenando che padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli dei gesuiti, bolla l'iniziativa come "assurda" e ritiene sia "una giustificazione dire che si tratta dell'attuazione di una direttiva europea, perchè sappiamo che ogni Stato ha la possibilità di migliorarle".
Sul quotidiano cattolico contesta l'urgenza del provvedimento anche Mario Marazziti, portavoce della comunità di Sant'Egidio, per il quale "così si spende solo per l'espulsione degli immigrati, mentre è stato azzerato l'investimento per l'integrazione". Le tre realtà hanno dato vita ieri con la Federazione delle Chiese evangeliche, la Caritas e le Acli alla veglia Morire di speranza, quinta edizione, caduta stavolta in un annus horribilis costato gia' 1.820 vite nel Mediterraneo (di cui 1.633 in viaggio dalla Libia verso l'Italia) sulle 2.532 di tutti viaggi della speranza verso l'Europa. L'agghiacciante bilancio stimato dal 1990 è di 17.597 (di cui 7.277 facevano rotta verso la Penisola).
Non è da meno il governatore della Puglia Nichi Vendola per il quale il decreto sull'espulsione immediata dei clandestini, con il prolungamento del tempo di trattenimento nei Cie da sei a 18 mesi, è "un atto volgare e disperato". In vista di Pontida, è la lettura del presidente della Giunta regionale, "alla Lega serve una vittoria simbolica, uno scalpo da esibire ai propri militanti".
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