Strage di Kater I Rades, stasera la sentenza
Data:
28/06/2011Categoria: Altre News
In attesa della sentenza del tribunale di Lecce, prevista per le ore 19 di oggi, stamani un piccolo gruppo di persone, con pochi parenti delle vittime, hanno manifestato per ribadire le responsabilità dello Stato italiano nell'atroce vicenda
Sono trascorsi oltre quattordici anni da quella che i più conoscono come "la strage del venerdì Santo" che il 28 marzo del 1997 portò, nel Canale d'Otranto, la morte di 108 persone albanesi a bordo della nave Kater I Rades, a causa dello speronamento di un'imbarcazione della Marina militare italiana. Otto anni più tardi, il 19 marzo del 2005, si concluse al tribunale di Brindisi il processo in primo grado sull“affondamento della nave albanese: furono condannati Namik Xhaferi, il pilota albanese della Kater con 4 anni di reclusione e Fabrizio Laudadio, (ebbe 3 anni) comandante della nave militare italiana "Sibilla".
Nel processo d“appello in corso a Lecce, già lo scorso 28 settembre il procuratore generale Vignola ha chiesto l'assoluzione per il comandante Laudadio e la conferma della condanna per Xhaferi. E così si è riaperta stamani in aula la discussione, con la stessa richiesta che ha suscitato non poche polemiche da parte dei pochi parenti delle vittime presenti in aula.
Nei giorni scorsi la Rete Antirazzista pugliese aveva organizzato un sit-in di protesta davanti al tribunale di Lecce dove stamani stazionavano una decina di persone, per lo più appartenenti a gruppi anarchici e no global, con striscioni legati soprattutto alla protesta "no TAV". Il timore della Rete Antirazzista Pugliese è che il vento politico della Lega, in una congiuntura storica così sfavorevole per le politiche migratorie, possa soffiare in favore della piena assoluzione dello Stato italiano e della Marina militare per quella atroce vicenda. Alla breve manifestazione stamani ha aderito, pur non partecipando fattivamente, anche la Rete antirazzista di Lecce, per ribadire l'importanza di tutelare i diritti delle persone migranti. Ora la parola passa ai giudici il cui pronunciamento è previsto per le ore 19 di oggi.
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