“Padre Nostro, dagli oggi un figlio disabile”
Data:
30/06/2011Categoria: Altre News
Il grido esasperato e provocatorio di Simona Bellini, presidente del Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi, dopo 16 anni di discussione di una legge che proprio non vuol vedere la luce
"Una benedizione tutta speciale" così la definisce Simona Bellini, presidente del Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi, quella che rivolge con esasperazione e coraggio a Dio, una benedizione rivolta ai politici sordi e al mondo dell'informazione, a quei "paladini delle ingiustizie ma che ignorano le nostre situazioni rendendoci invisibili, contrariamente alla missione alla quale dovrebbero essersi votati". "Ti prego Padre, manda a coloro che ci governano un figlio o un nipote gravemente disabile, fai scoprire loro il sacrificio di una dedizione totale, 24 ore al giorno e per 365 giorni l“anno, senza riposo nè interruzioni. Permetti loro di scoprire l“amore incondizionato necessario per cambiare pannoloni maleodoranti, asciugare saliva, lavare, accudire, inserire cateteri, imboccare, somministrare medicine, gestire le emergenze di crisi epilettiche, aggressività, autolesionismo, notti insonni..".
Ma qual è la situazione del disegno di legge più lungo che la storia legislativa italiana abbia mai conosciuto? Dopo 16 anni di attesa, il disegno di legge è all'esame della Commissione Bilancio del Senato che dovrà valutarne l'impatto economico mentre i familiari dei disabili gravi e gravissimi lo considerano piuttosto riduttivo. Il disegno di legge prevede 4 anni di abbassamento dell'età anagrafica e il "coefficiente 92" (età anagrafica più anni di contributi) per poter richiedere il pensionamento, un parametro considerato dal Comitato dei familiari "perverso in quanto - dato che il coefficiente valido per tutti al momento è 96 - su questo punto gli anni concessi sono in realtà solamente 2 visto che ogni anno che trascorre si aumenta di 2 punti, 1 per l'età ed uno per i contributi".
Questo vuol dire che per poter andare in pensione veramente a 56 anni il familiare dovrebbe avere almeno 36 anni di contributi: "un sogno dicono dal Comitato - specie per le mamme, spesso fruitrici dei permessi mensili concessi dalla legge104 che per circa 10 anni non sono stati coperti con contribuzione figurativa e ancora più spesso costrette ad optare per l'orario di lavoro part-time che prevede una contribuzione proporzionalmente ridotta". Inoltre il disegno di legge non prevede alcuna contribuzione figurativa per quanto concesso.
Un testo imperfetto sotto molti punti di vista, che è stato approvato dalla Camera dei deputati il 19 maggio 2010 e da circa un mese e mezzo staziona in Commissione bilancio del Senato con brevi passaggi alla Commissione lavoro dove ieri, nonostante fosse in calendario, non è stato discusso. "La verità dice Simona Bellini è che questa non è un'emergenza per nessuno e che non hanno alcuna voglia di approvare questo testo di legge perchè la copertura dovrebbe essere garantita dai risparmi delle auto blu dei politici", così come prevede il testo attualmente.
Da qui il grido di rabbia della Bellini che è anche un augurio vero, "quello di fare l'esperienza diretta di un amore unico, totalizzante" come quello che ogni giorno sperimenta Simona con impegno e sacrificio, "l'esperienza di vita più bella che il buon Dio mi abbia dato" dice.
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