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Nasce in Puglia il garante dei detenuti

Data: 13/07/2011
Categoria: News Regione Puglia
Il criminologo Pietro Rossi dovrà confrontarsi con una situazione allarmante: 70mila detenuti che vivono in carceri che ne potrebbero contenere la metà
Il Consiglio regionale ha finalmente nominato il Garante dei Detenuti. La scelta è ricaduta su Pietro Rossi, 48 anni, esperto conoscitore dei problemi all'interno delle carceri e suggerito al Consiglio regionale dalla associazione Antigone, la più grande struttura associativa nazionale che si occupa dei diritti dei detenuti. Rossi è stato eletto con votazione a scrutinio segreto che ha visto il Consiglio regionale compatto convergere sul suo nome. Due voti sono andati anche al leccese Don Raffaele Bruno, che è anche il coordinatore regionale di Libera e che del carcere di Lecce è il cappellano. "Oggi abbiamo scritto una pagina di civiltà perchè la condizione delle carceri in Italia è una vergogna assoluta, un“indecenza planetaria. Noi abbiamo raggiunto quota 70mila detenuti in carceri che ne possono contenere a malapena la metà. Siamo in violazione di tutti gli standard internazionali sul rispetto dei diritti dei detenuti. Siamo in piena violazione di ciò che prevede la Costituzione italiana". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando la nomina. "Non è scritto che la pena debba significare umiliazione della persona e violazione dei suoi diritti umani fondamentali ha aggiunto Vendola nelle carceri italiane c“è la violazione di diritti fondamentali. Non dimentichiamoci che abbiamo una percentuale di suicidi che è la più alta della storia, abbiamo situazioni di violenza e di omicidi. Non dimentichiamoci che l“Italia è il paese di Stefano Cucchi. Dotarci dunque del garante dei diritti dei detenuti in Puglia è un passo minimo, indispensabile ed essenziale per monitorare le nostre carceri. Quelle pugliesi sono al top del sovraffollamento. Ma c“è di più. Vorremmo che cambiassimo la logica perchè in Italia in questi anni si sono riempite le carceri aumentando le pene per i reati legati alla devianza e alla povertà mentre si sono depenalizzati i reati dei gangster con i colletti bianchi. In altre parole si è depenalizzato il crimine dei ricchi e si è sovrapenalizzato il crimine dei poveri per cui la povertà va in galera e la ricchezza nei palazzi del potere".


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