Santa Cesarea e Porto Miggiano, aree da tutelare
Data:
29/08/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Incendi e distruzione, azioni già viste nei luoghi in cui l'uomo violenta la natura. Stop al cemento.
Un“ altra diffida risuona sul Comune di Santa Cesarea da parte dell“associazione radicale Save Salento.
Catia Stomeo, presidente dell“associazione, chiede al comune di astenersi "dal porre in essere qualsiasi atto idoneo a consentire la trasformazione edilizia e urbanistica delle aree ricomprese nel Comparto 13/s, che prevede la costruzione di circa 566 unità abitative, di un albergo di tre piani e di altri servizi residenziali.
La diffida arriva dopo l“incendio avvenuto nel comparto, un incendio sospetto, secondo l“associazione, che vede in determinati atti, un“azione precisa rivolta all“abbattimento di qualsiasi ostacolo per la realizzazione del progetto.
"Save Salento ritiene infatti che il piano di lottizzazione del comparto 13 e la relativa convenzione siano ampiamente scaduti da circa quindici anni. Del resto, il piano, in quanto tale, non ha mai acquisito l“autorizzazione paesaggistica ed appare in evidente violazione del decreto ministeriale del 04/07/1970, che tutela il territorio di Santa Cesarea Terme in virtù del suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico.
Inoltre il piano, dopo la sua decadenza, non è mai stato sottoposto al Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT/p) della Regione Puglia."
Non si può pensare, secondo Save Salento, di fare ancora riferimento su un piano di lottizzazione approvato e convenzionato venticinque anni. La zona in questione, è una delle più belle del Salento e oggi si presenta ricoperto dalla macchia mediterranea, apprezzata e amata non solo dai salentini, ma anche dai turisti.
In allegato la lettera di diffida.
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