Libera-Mente
Data:
27/10/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Un progetto di Arci Solidarietà Salento per salvaguardare la salute mentale degli immigrati
L“esperienza di immigrazione che ha coinvolto il Salento ha disvelato l“insufficienza della rete di progetti e strutture atti ad erogare servizi di accoglienza. Soprattutto, l“affinamento della conoscenza sull“esperienza dell“immigrazione ha evidenziato come, sempre più spesso lo sradicamento dalla propria terra, sia accompagnato anche dai traumi della violenza, spesso vera e propria tortura. (Rapporto SPRAR 2008/2009). Queste premesse indicano che il trattamento degli immigrati e soprattutto delle vittime di tortura, necessita di un approccio complesso oltre che specializzato, che sia psicologico/affettivo oltre che medico. I rifugiati sono il gruppo sociale a maggior rischio di sviluppo di malattie mentali e un“accoglienza non adeguata porta al cronicizzarsi di una condizione di disagio mentale, con tutto quel che questo comporta in quanto ad isolamento e incapacità di relazionarsi con gli altri.
Per queste ragioni Arci Soliderietà Salento promuove il progetto "Liberaómente" intendendo potenziare la qualità, ma anche incrementare quantità delle misure di supporto e di riabilitazione di vittime di violenza, tortura e di portatori di disagio mentale richiedenti asilo e/o protezione internazionale. La metodologia è quella di promuovere approcci globali che riattivino il senso di identità violata e l'autostima cancellata brutalmente. Fra i servizi atti alla costruzione di un percorso di inserimento sociale individualizzato si annoverano assistenza legale, accompagnamento all“integrazione con particolare attenzione alla vulnerabilità psicologica; orientamento e accompagnamento ai servizi sanitari, orientamento al lavoro; tutoraggio per l'acquisizione di competenze, attivazione di borse lavoro/tirocini formativi; sostegno nella ricerca di soluzione alloggiative.
L'accoglienza/sostegno/integrazione sarà curata da una rete territoriale di operatori diversi che lavoreranno simultaneamente per dare continuità al percorso di cura, in modo etico e strategico, con l“azione cosciente del beneficiario. Sono stati individuati per le attività il centro interculturale "Casa delle Culture" a Trepuzzi e il centro TDA di S.Pietro V.co (BR). Il centro sarà anche un punto dove incontrarsi, svolgere attività di gruppo e laboratoriali che agiscono ad un livello profondo dell“essere, rafforzando nuove visioni di sè, sviluppando abilità creative e controllo dell'ansia. Ci sarà un servizio di babysitting per favorire la partecipazione delle madri.
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