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A Lecce si discute del futuro della psichiatria

Data: 11/11/2011
Categoria: Altre News
Un'affollata conferenza di servizi sullo stato della psichiatria territoriale. Al via quattro tavoli tematici per proporre una strategia sostenibile del lavoro di cura
La psichiatria salentina si ferma a riflettere su se stessa e sulle sue prospettive future. E lo fa con il territorio. Questo è l“intento dichiarato dall“Asl Lecce, con lo svolgimento della Conferenza di servizi allargata, cui hanno preso parte numerosi attori del pubblico quali gli ambiti territoriali, i distretti socio sanitari, i sindacati, ma anche del privato sociale, come cooperative sociali, associazioni di volontariato, delle famiglie e degli utenti. La conferenza, svoltasi nei locali del Dipartimento di salute mentale di Lecce, ha preso le mosse dalla recente delibera (la 1780 del 6 ottobre 2011), firmata dal Commissario straordinario della Asl Valdo Mellone a seguito delle contestazioni delle associazioni delle famiglie degli utenti dei servizi psichiatrici e delle parti sindacali, per la sospensione improvvisa e prolungata dei centri diurni di riabilitazione. Una platea composita e variegata, oltre un centinaio di persone, ha affollato le sale del dipartimento, dove la dirigenza dell“Asl e il direttore del DSM, ben presto orfani della presenza del Commissario straordinario Valdo Mellone, richiamato da una nuova agitazione sindacale che si svolgeva in contemporanea, ha illustrato gli obiettivi dell“incontro, che si pone come appuntamento introduttivo di una serie di tavoli specifici e mirati, dai quali emergeranno, con il sostegno e la partecipazione di tutti gli attori convocati e interessati, le direttive per la programmazione delle attività di riabilitazione psichiatrica per l'anno 2012. Un'occasione per riflettere sulle criticità e per cercare soluzioni, l“intento dichiarato nell“introduzione, "ma nello sgranarsi dei vari interventi in scaletta sottolinea Luca Spagnolo dell'associazione Nuove Speranze di San Cesario - il focus sulle criticità ben presto si è sbiadito e si è fatta spazio la sensazione d“assistere ad una cronaca auto celebrativa di interventi attuati nel corso degli ultimi anni, dal dipartimento o da alcuni centri di salute mentale specifici". Appena accennati, infatti, i problemi strutturali di carenza del personale e le difficoltà di turn-over a causa del piano di rientro a cui è soggetta la Regione, la disomogeneità della diffusione dei servizi sul territorio, l“altissima incidenza nei bilanci dei costi della residenzialità, il ridotto orario di funzionamento dei Centri di Salute Mentale, i vuoti della neuropsichiatria infantile, la collocazione degli SPDC in presidi privi dei reparti di emergenza. "Citazioni en passant continua Spagnolo - per scivolare lestamente verso la presunta customer satisfaction degli utenti dei CSM" che rasenta - secondo le dichiarazioni del direttore del Dipartimento Serafino De Giorgi - il "100% dei circa 15mila utenti annui, l“inesistenza di liste d“attesa, l“altissimo numero di pazienti inseriti in borse lavoro, circa 650 dal 2003", "sorvolando - conclude Luca Spagnolo - però sul dato degli utenti poi realmente assunti alla fine dell“esperienza". Un punto di fondamentale pregio tuttavia è l“istituzione dei quattro tavoli tematici che affronteranno nello specifico i diversi aspetti della situazione attuale e che entro i primi di dicembre dovranno offrire indicazioni di metodo concrete e condivise."Risorse Umane e appropriatezza", per esaminare e affrontare il nodo critico del personale dell“Asl ma anche le possibili risorse del territorio. Il tavolo sarà anche occasione per riflettere su una tendenza che negli anni ha portato l“Asl a farsi carico anche di pazienti con patologie non strettamente psichiatriche e ragionare sui loro percorsi di fuoriuscita. In questo tavolo anche le sfide dell“assorbimento degli utenti degli Ospedali psichiatrici giudiziari. "Sinergie e rapporti con il territorio" per la definizione di percorsi condivisi con i piani sociali di zona, per l'attuazione dei percorsi di risocializzazzione e integrazione lavorativa. Infine,"Salute mentale nell“età evolutiva" in cui affrontare le pesanti difficoltà della neuropsichiatria infantile e "Rapporti con gli enti gestori del privato sociale" per ridefinire le collaborazioni e la ridefinizione dei servizi esistenti, adeguati alla normativa vigente.


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