Piccoli profughi
Data:
05/12/2011Categoria: Un libro a settimana
Narrazioni di esclusioni e accoglienze nel volume della nuova casa editrice Oistros. La storia vera dell“amicizia tra i due autori
Si chiama
"Piccoli Profughi - narrazioni di esclusioni e accoglienze" il volume che inaugura la collana "Tradizione e Integrazione" della
nuova casa editrice Oistros, strumento in più per le attività dell“omonima associazione.
Oistros Edizioni è il frutto della collaborazione tra Antonio Rollo, artista del computer, Alessandro Santoro, regista teatrale e Martin Petrič, disegnatore e tipografo sloveno. Insieme lavorano sulla responsabilità sociale della comunicazione attraverso la diffusione di storie e ricerche in forma di libro stampato e libro digitale. Oistros Edizioni sperimenta così processi di scambio e contaminazione fra tradizione e innovazione, locale e globale, reale e virtuale, individuale e comunitario, ma prima di tutto è impegnata a rendere leggibili le tracce del lavoro dell“Oistros nel teatro, nel processo di integrazione dei diversi, nella riscoperta delle culture del territorio.
Il volume "Piccoli Profughi - narrazioni di esclusioni e accoglienze" racconta dunque la storia vera dell“amicizia tra i due autori, Alessandro Santoro, regista teatrale, e Edison Duraj profugo albanese con un nome importante. Il libro presenta come in uno spettacolo teatrale il dialogo tra i due protagonisti ed apre al lettore i diari di bordo che li hanno accompagnati dal loro primo incontro nella Scuola Media "A. Galateo" di Lecce nel 2005 fino al ritorno di Edison in Albania per il capodanno del 2008 con al seguito una troupe cinematografica. Tre anni in cui le vite di Alessandro ed Edison si intrecciano tra i sogni, le speranze e la dura realtà di un ritorno in un“Italia ferita da rigurgiti razzisti e separatisti e immersa nella melma di una informazione quasi totalmente colonizzata dal potere economico, finanziario e politico.
Piccoli Profughi - narrazioni di esclusioni e accoglienze - scrive nella presentazione del libro il rettore dell“Università del Salento, Domenico Laforgia - "può essere anche questo: una specie di prontuario delle potenzialità dell“ateneo salentino; o un indice dei beni immateriali di questa terra che hanno bisogno di manutenzione, rispetto e valorizzazione; oppure ancora un piccolo manuale per lo studio dei percorsi interculturali; o, alla fine, una storia semplice che ha dato senso all“avventura di un piccolo profugo albanese, ma anche alle esistenze di tante persone: dagli uomini di legge agli insegnanti, dai compagni di scuola e di teatro alle persone che lo hanno seguito nel suo ritorno in Albania, che hanno fatto con lui un tratto di strada".
Oistros Edizioni prevede altre tre collane in preparazione per il 2012: Teatro senza Spettacolo, Mimesi e Technè, Gemme d“immagini. Attraverso questo nuovo strumento - oltre la stampa dei volumi verrà attivato un sito da cui sarà possibile accedere a parti del testo e materiali inediti - l“Oistros Edizioni intende socializzare le esperienze d“integrazione e valorizzazione delle culture del territorio salentino con l“obiettivo di superare ogni forma di frazionismo e di esclusione e l“impegno a costruire un“Europa dove possano convivere tutte le diversità.
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