Questa normale povertà
Data:
16/12/2011Categoria: Altre News
I poveri di oggi lavorano e hanno una casa, ma non riescono a sostenere le spese basilari e, soprattutto, non hanno speranze nel futuro. A dirlo, il rapporto "Impoveriti" della Caritas Lecce
Si può essere poveri pur avendo casa e lavoro. » questo il triste quadro disegnato da "Impoveriti", primo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale a Lecce che sarà presentato oggi pomeriggio alle 17,30 a l'Hotel Tiziano di Lecce nell'ambito dei festeggiamenti per i 40 anni della Caritas italiana.
Una povertà che è ormai entrata a pieno titolo nella vita delle famiglie, attraverso nuove forme, spesso poco visibili. L“indagine è stata condotta dall“Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi di Lecce e il volume è stato realizzato con l“apporto scientifico del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell“Università del Salento e con la collaborazione del Comune di Lecce, della Provincia e dell“Associazione forLife, stabilita da un Protocollo d“intesa con la Caritas Diocesana di Lecce.
Il monitoraggio delle sofferenze economiche dei salentini è stato effettuato attraverso i Centri ascolto della Caritas a Lecce cui fanno riferimento al più
donne e uomini in età lavorativa e con famiglia, per la maggior parte disoccupati ma anche lavoratori (precari e non) con un reddito molto basso, tanto basso da non essere sufficiente per sostenere le spese della famiglia. Ciò che manca è
la sicurezza per il futuro, nonostante ampi curriculum alle spalle e tanti sacrifici. Molti sono, inoltre, gli
anziani che non riescono ad arrivare a fine mese ma anche persone di età media che per disoccupazione o sotto-occupazione, finiscono in un'area di marginalità.
Tre le principali tipologie di utenti che più di altre si rivolgono ai centri di ascolto della Caritas:
disoccupati (68,1%), pensionati (10,9%) e casalinghe (8,6%). I primi sono stati presi in considerazione perchè sono la categoria di persone in assoluto più presenti nell'utenza Caritas di Lecce; i pensio?nati e le casalinghe invece, caratterizzano i nostri connazionali (pensio?nati 29,1%, casalinghe 20,8%) rispetto agli stranieri (pensionati 0,7%, casalinghe 1,7%).
Più di tutti, a soffrire una situazione di indigenza,
le tante persone straniere nel Salento che non hanno diritto a nessuna forma di ammortizzatore sociale e che spesso hanno numerose difficoltà legate alla loro condizione di immigrati. Una situazione talmente grave (il 72,6% di loro non percepisce alcun reddito) cui si aggiunge la solitudine e la lontananza dalla famiglia d'origine.