Magro Natal
Data:
29/12/2011Categoria: Altre News
Secondo Federconsumatori si registra una forte contrazione dei consumi all'indomani del 25 dicembre
Crisi sembra essere la parola chiave del 2011 che con il tema delle povertà e della riduzione dei consumi sembra fare rima nell'ultimo scorcio di questo anno.
A confermarlo sono anche i dati di Federconsumatori che, all'indomani del 25 dicembre, tira la linea per verificare i consumi del periodo natalizio. Sarebbero stati registrati 400 milioni di euro in meno rispetto a quelli stimati.
I dati analizzati parlano chiaro: la spesa media per famiglia a Natale si è attestata intorno ai 166 euro, mentre la spesa totale non avrebbe superato i 4 miliardi di euro, rispetto ai 4,4 previsti. Nessun settore quindi si sarebbe salvato smentendo a questo punto l'impressione avuta durante le settimane che hanno preceduto le festività che volevano i negozi stracolmi, tanta gente in giro e l“immancabile corsa al regalo all“ultimo minuto. Sotto l“albero, quindi, i pacchetti sarebbero frutto di acquisti molto più oculati. Il settore abbigliamento e calzature ha fatto registrare un calo degli acquisti pari al -30%, i prodotti per la casa -25%, i comparti elettrodomestici, profumeria, estetica, -20%, così come i viaggi, e addirittura una diminuzione del 5% si è registrata per i giocattoli. Gli unici settori per i quali le vendite hanno retto rispetto agli anni passati sono l'hi-tech e gli alimentari. Meno fastoso ma più tradizionale, almeno. Una tendenza uscita rafforzata in questo "magro" 2011 è la riscoperta del legame con i prodotti del territorio che si è espressa nella preparazione delle ricette del passato. Meno champagne, ostriche e caviale e più piatti Made in Italy per ritrovare i gusti e il sapore del passato. La maggioranza delle tavole è stata infatti imbandita con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali. Stando ai dati, quello appena archiviato sarebbe il peggior Natale degli ultimi 10 anni, anche per coloro che puntualmente di fronte a tanto "spreco" e ai regali inutili ripetevano che "si stava meglio quando si stava peggio". Ma a proposito di spreco, nonostante la crisi un altro dato fa "pensare". Secondo la Coldiretti, sulle tavole sarebbe rimasto circa un quarto delle portate preparate per la vigilia e per il pranzo di Natale, per un valore di oltre mezzo miliardo che rischia di finire nel bidone della spazzatura. A essere gettati, stima l'organizzazione, sono soprattutto i prodotti già cucinati e quelli più deperibili come frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati.
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