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Omocausto, uno sterminio dimenticato

Data: 27/01/2012
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
In occasione della Giornata della memoria Agedo Lecce ricorda le vittime LGBT dei campi di concentramento e rilancia la necessità di un dialogo con la Chiesa
Con la scoperta nel corso dell'offensiva da parte delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa in direzione di Berlino il 27 gennaio del 1945 dell'orrore del campo di concentramento di Auschwitz, il mondo si trovò davanti alla pienezza delle aberrazioni naziste. Un genocidio non solo di ebrei, ma anche di persone disabili, malati mentali, oppositori politici, Rom, Sinti e Testimoni di Geova. Esiste, poi, uno sterminio molto spesso dimenticato che ha segnato profondamente l'aberrazione dell'olocausto ed è quello del cosiddetto "omocausto": migliaia di persone omosessuali e transessuali vittime della terribile persecuzione nazista. Considerati "anormali" perchè affetti da una malattia degenerativa della "razza ariana", all'epoca dello sterminio nazista furono un numero imprecisato tra i 10mila e i 600mila a finire nei campi di concentramento. In questi luoghi, infatti, veniva loro riservato un trattamento molto particolare nell'aberrante tentativo di "guarirli" rimuovendo lo spirito della perversione attraverso lavori forzati ed estenuanti. A questa violenza, si aggiungeva quella degli esperimenti ormonali per "correggere quell'errore di natura" e quella dell'umiliazione: ai gay fu cucito sulle uniformi un triangolo rosa e alle lesbiche uno nero. Oltre al danno la beffa: dopo la liberazione, molti di loro furono rinchiusi nuovamente in carcere in quanto venivano considerati dei criminali anche dagli americani e dagli inglesi. In occasione della Giornata della memoria che si celebra oggi 27 gennaio, l'emarginazione e l'intolleranza per le persone omosessuali e transessuali non sembra essere sopita. ´Il confino per loro non è finito commenta Gianfranca Saracino, presidente dell'associazione Agedo Lecce perchè ci sono ancora oggi in Italia, nel 2012, persone, e peggio ancora politici e rappresentanti istituzionali, che considerano l'omosessualità una turba psichica. Alle aberranti dichiarazioni omofobe di molti nostri politici, però, non sempre c'è una risposta pronta in termini sia giuridici in quanto l'Italia non ha ancora purtroppo una legge contro l'omofobia sia di mobilitazione civile tale da indurli a dimettersi, come è accaduto qualche settimana fa a Lecce. Questo clima e la mancanza di un'opposizione chiara e decisa contro chi, soprattutto "ai piani alti" pensa ancora che l'omosessualità sia un'anomalia è seme e concime a favore dell'intolleranza. L'omofobia continua Saracino purtroppo è presente sia a destra che a sinistra, per non parlare del centro. Per combatterla bisogna puntare sull'informazione corretta e sulla cultura e aprire varchi di dialogo cercando di sensibilizzare il maggior numero possibile di persone alla questione, anche la stessa Chiesa, le cui gerarchie sono ancora sorde e colpevolmente corresponsabili del clima di intolleranza che il Paese vive, pur se nella base si percepisce qualche aperturaª.


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