Genitori di disabili gravi, un appello alla Fornero
Data:
07/02/2012Categoria: Altre News
Con 40 lettere che raccontano altrettante storie, il Comitato guidato da Simona Bellini chiede al ministro del Welfare di riprendere l'iter del prepensionamento
Riconoscere il valore e il sacrificio dei tanti care-giver che in Italia, spesso silenziosamente, si prendono cura dei propri familiari in difficoltà. Con questo intento il
"Coordinamento nazionale Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi" ha raccolto quaranta lettere aperte di quaranta genitori, quaranta lettere di "famiglie speciali". Sono i genitori di Letizia, di Marco, di Marianna, di Roberto, di Imma e Maria Antonietta, piccoli "angeli con una sola ala" che hanno bisogno di assistenza quotidiana, 24 ore su 24, per 365 giorni l“anno, per tutti gli anni. Sono
i genitori dei disabili gravi e gravissimi che hanno deciso di raccogliere in un volume le loro "lettere-appello" per chiedere al ministro del Welfare Elsa Fornero di "affrontare finalmente il problema del prepensionamento di chi assiste disabili con necessità di un care-giver 24 ore su 24. Quaranta lettere in cui i genitori di questi ragazzi, raccontando la propria esperienza quotidiana, intendono riportare l“attenzione su un provvedimento che ha più volte iniziato il suo iter parlamentare senza mai vedere la luce. Il volume, per il quale il "Coordinamento nazionale Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi" ha chiesto al ministro Fornero di fare la prefazione si apre con un breve "manifesto":
"L“equità sociale si raggiunge quando lo Stato offre risposte adeguate al bisogno. Se è giusto concedere il prepensionamento a chi svolge lavori usuranti e si vuole aumentare l“età pensionabile rispetto alle maggiori aspettative di vita, coloro che sicuramente vivranno dai 9 ai 17 anni in meno, hanno diritto o no ad un adeguato prepensionamento?".Il Coordinamento, spiega Simona Bellini, presidente e "mamma" oltre che di Letizia anche del Coordinamento, con questo "appello" vuole rinnovare "la denuncia relativa alla gravissima situazione in cui versano i familiari che si prendono cura dei propri cari disabili con forte carico assistenziale in ambito familiare, pur dovendo sostenere anche l“impegno del lavoro fuori casa. Da 17 anni il Coordinamento si batte per ottenere nei casi più gravi il sostegno di un adeguato prepensionamento".
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