Si scrive acqua, si legge democrazia
Data:
07/02/2012Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Dopo le aggressioni governative al voto del referendum sui Beni Comuni di giugno scorso, il Forum sull'Acqua ha lanciato una campagna di obbedienza civile. Alto il livello del confronto anche in Puglia
Nonostante lo schiacciante risultato del referendum sui beni comuni di giugno scorso, la battaglia contro la liberalizzazione dell'acqua sembra non poter cessare. Le aggressioni alla volontà popolare, infatti, dopo i tentativi avviati dallo scorso Governo, continuano e l'esecutivo di Monti è passato direttamente alla fase 2. A denunciarlo sono i furenti promotori del comitato Acqua Bene Comune, denunciando le norme inserite nel decreto liberalizzazioni che renderebbero più complicata la gestione pubblica dell'acqua. Per difendere il valore della democrazia e della volontà popolare, ancor prima che della difesa dei Beni Comuni, è stata lanciata la
"Campagna di Obbedienza Civile, il mio voto va rispettato", promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l“Acqua, che implica il rispetto della volontà popolare attraverso l'eliminazione del profitto dalla bollette.
Nello specifico la campagna di "obbedienza civile" consiste nel
pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, applicando una riduzione pari alla componente della "remunerazione del capitale investito".
In Puglia, inoltre, la sfida di tanti cittadini e cittadini e associazioni che si riconoscono nel Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"- Forum Italiano dei Movimenti per l“Acqua si gioca anche a livello regionale e l'entusiastica partecipazione popolare al convegno "Referendum. A(C)QUAle punto siamo?" organizzato il 20 gennaio scorso dal Comitato ha riaperto nella Regione Puglia il dibattito sull“applicazione del referendum del giugno scorso.
Con la Legge Regionale n. 11/2011 dal titolo Gestione del servizio idrico integrato - Costituzione dell“Azienda pubblica regionale "Acquedotto Pugliese (AQP)", la Puglia ha tentato di dare applicazione ai principi referendari: un tentativo più volte definito formale e non sostanziale dai comitati stessi.
Tra le tante evidenza riscontrate durante il convegno (in allegato il link con il comunicato stampa diffuso dal Comitato stesso), c'è quella relativa alla partecipazione attiva dei cittadini al "tavolo tecnico" istituito per ridiscutere l'argomento da cui sono stati esclusi nuovamente i cittadini, le parti sociali e i movimenti.
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