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Condannati senza dignità e diritti

Data: 14/02/2012
Categoria: Altre News
Con questa motivazione l'amministrazione penitenziaria di Lecce dovrà risarcire quattro detenuti del Borgo San Nicola
Arriva un'altra condanna per l“amministrazione penitenziaria del capoluogo salentino. Dopo la prima sentenza di settembre scorso (poi impugnata dall'avvocatura di Stato in Cassazione) quando l“amministrazione penitenziaria è stata condannata a risarcire un detenuto straniero che, nel carcere di Lecce, scontava la pena per furto aggravato, è arrivata una seconda condanna per risarcire i danni per la lesione della dignità e dei diritti di quattro detenuti del carcere di Borgo San Nicola. Il Tribunale di sorveglianza di Lecce ha accolto parzialmente il ricorso di quattro detenuti (tre italiani e uno straniero) rappresentati dall“avvocato Alessandro Stomeo del foro di Lecce. Nei mesi scorsi il penalista leccese aveva presentato, come legale di circa una quarantina di detenuti italiani e stranieri, altrettanti ricorsi contro l'amministrazione penitenziaria per il trattamento disumano e degradante registrato nel carcere leccese, chiedendo un indennizzo pari a circa 600 euro per ogni mese di reclusione, come risarcimento del danno morale e fisico subito. La situazione del sovraffollamento nel carcere di Lecce è ai limiti dell'umano, con celle di dieci metri quadrati con dentro un letto a castello a tre piani in cui l“ultima branda è a 50 centimetri dal soffitto. Dentro tre detenuti, quando la cella è stata progettata per ospitarne uno solo, con l“incubo sopravvivenza: il dato di sovraffollamento al carcere di Borgo San Nicola, infatti, è del 107,4%, 1700 detenuti a fronte della capienza di 700.


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