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Dalla Puglia un appello alla Fornero

Data: 24/02/2012
Categoria: News Regione Puglia
In Puglia nel 2011 886 donne si sono dimesse a seguito di maternità. L'assessore regionale al Welfare e la consigliera di parità chiedono che entro l'8 marzo venga ripristinata la legge 188/2007 contro le dimissioni in bianco
Le dimissioni a seguito di maternità in Puglia non sono solo una minaccia: ad essersi dimesse nel 2011 in Puglia sono state 886 e tra queste, certamente, una percentuale rilevante non lo ha fatto spontaneamente. » quanto sostengono l'assessore regionale al Welfare Elena Gentile e la consigliera regionale di parità Serenella Molendini. "Subito il ripristino della legge 188 contro le dimissioni in bianco": è questo è l'appello dell“assessore e della consigliera, che aderiscono all“iniziativa prevista in tutta Italia da parte delle donne promotrici dell“appello "188 firme per la legge 188". "» un appello al ministro Fornero spiegano in una nota congiunta - che vuole attraversare l“Italia intera da Nord a Sud" e che non dovrà risparmiare neanche i servizi pubblici. Nei giorni scorsi, infatti, vi è stata la denuncia del coordinamento giornalisti precari per la clausola contrattuale anti-maternità e quasi medievale, del contratto Rai, profondamente discriminatoria nei confronti delle giornaliste con partita iva: "Nel caso di sua malattia, infortunio, gravidanza, causa di forza maggiore o altre cause di impedimento insorte durante l'esecuzione del contratto si legge nel contratto - ella dovrà darcene tempestiva comunicazione. Resta inteso che, qualora per tali fatti ella non adempia alle prestazioni convenute, fermo restando il diritto della Rai di utilizzare le prestazioni già acquisite, le saranno dedotti i compensi relativi alle prestazioni non effettuate. Comunque, ove i fatti richiamati impedissero a nostro parere, il regolare e continuativo adempimento delle obbligazioni convenute nella presente, quest'ultima potrà essere da noi risoluta di diritto, senza alcun compenso o indennizzo a suo favore". Una questione da non sottovalutare quella delle dimissioni in bianco intervenute dopo l'abrogazione della legge 188/2007. La legge 188 sulle dimissioni in bianco, fu presentata in Parlamento nel 2007 con il consenso delle donne di tutto il centro sinistra e del centro destra. Successivamente alla sua abrogazione, avvenuta nel giugno del 2008, sono state depositate in Parlamento alcune proposte di legge per definire norme contro le dimissioni in bianco. Anche per questo motivo non è più rimandabile, secondo l'assessore e la consigliera, il ripristino della procedura semplice e priva di costi che impediva alle persone al momento dell“assunzione di firmare una lettera di "finte dimissioni volontarie" da utilizzare al momento di una gravidanza o di un infortunio. Con l“abolizione della legge, oggi non c“è un reale strumento per prevenire e contrastare tale abuso. Per evitare il raggiro delle dimissioni in bianco, ricordano Gentile e Molendini, "la legge 188 imponeva che le dimissioni fossero presentate su moduli identificati da codici alfanumeri progressivi, e validi non oltre 15 giorni dalla data emissione. Purtroppo la legge, voluta dal governo Prodi, entrò in vigore soltanto all'inizio del 2008, poco prima che si sciogliessero le Camere. Eppure l'aver semplicemente annunciato sanzioni e provvedimenti contro la prassi delle dimissioni in bianco aveva già avuto un effetto deterrente. Purtroppo il primo atto del Governo Berlusconi è stato quello di abrogare dopo pochi mesi la legge 188". "La ministra Fornero - concludono Gentile e Molendini - sollecitata dalle promotrici dell“appello 188 firme per la legge 188, ha espresso consapevolezza del problema e la volontà di trovare una soluzione in tempi brevi. Ecco noi, in contemporanea alle tante iniziative in tutta Italia, vogliamo sostenere l“urgenza di questo problema e pensiamo che sarebbe un bel segnale di discontinuità, dopo tanti sacrifici chiesti alle donne e agli uomini di questo Paese che l“8 marzo il presidente Monti e la ministra Fornero annunciassero il ripristino della Legge 188".


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