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“Ma la Urru non è una radical chic”!

Data: 06/03/2012
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Borghezio definisce i volontari “radical chic e cattocomunisti”: l'associazione di volontariato Nuove Speranze di San Cesario si oppone a questo “pressapochismo che confonde il volontariato con la sua possibile aberrazione”
Secondo Mario Borghezio, eurodeputato leghista, "il volontariato è una moda cattocomunista e radical chic spesso poco trasparente". L“europarlamentare, intervistato da Klaus Davi sulla vicenda della cooperante Rossella Urru, precisa: "In questo momento a prevalere su tutto è la speranza che la notizia della liberazione venga confermata al più presto ai familiari, e la più netta condanna per come Rossella Urru sia ingiustamente trattata". Ma non manca, durante l'intervista di rimarcare: "Questo non ci esenta da una riflessione su cosa sia il fenomeno del volontariato. Ovvero rappresenta una moda radical chic, inventata da una certo catto comunismo, dall“ipocrisia di una parte del mondo cattolico che ama flagellarsi sulle colpe dell“Occidente, senza rendersi conto che nel Terzo Mondo l“Occidente ha qualche colpa ma anche dei meriti giganteschi". Borghezio rilancia: "Tutto quello che il famigerato colonialismo ha fatto in questi paesi è stato regolarmente distrutto da questi satrapi che usano gli aiuti fantasmagorici che l“Unione Europea, con le nostre tasse, offre ai paesi del terzo mondo soprattutto per farsi la guerra fra loro e rubare. Ci sono tante persone e professionisti dell“aiuto al terzo mondo, a cominciare da certe signore che vediamo dottoreggiare in trasmissioni in prima serata in Italia, che poi si sa che sono dipendenti degli organismi Onu e clienti di alberghi a cinque stelle, alla faccia dei veri poveri. C“è tutto un falso no profit vergognoso di cui tutti i dirigenti politici sono a conoscenza e su cui non si interviene". Molte le reazioni di sdegno alle parole dell'europarlamentare. Tra le altre, anche quella dell'associazione di volontariato Nuove Speranze di San Cesario, in provincia di Lecce, da anni impegnata nella tutela dei diritti delle persone con fragilità. "Non è che l'eurodeputato Borghezio sia indicato dal mondo socio culturale contemporaneo come un maestro di pensiero premette Luca Spagnolo, presidente dell'associazione salentina. "Questa, credo sia una premessa tanto pacifica, quanto fondamentale. Altrettanto fondamentale, è considerare che, un giornalismo di reale approfondimento, difficilmente avrebbe affidato ad un simile personaggio il ruolo di opinionista, su una vicenda tanto delicata quale quella della cooperante Rossella Urru, da mesi ostaggio in Algeria da parte di un gruppo di integralisti islamici". Oltre tutto, contiene molte imprecisioni che, come dicono dall'associazione Nuove Speranze, vale la pena sottolineare. "L'intervento del leghista Borghezio continua Spagnolo - è intriso di quel pressapochismo e quel populismo che da sempre è stata la cifra della comunicazione della propria compagine politica. Il dato primo che salta alla riflessione, su cui scivola non solo il deputato, ma anche l'intervistatore è che, letteralmente, Rossella pur collaborando con una Ong, e quindi una struttura inerente al mondo del no-profit, non è una volontaria, ma una professionista della cooperazione internazionale. Dichiarare che "Il volontariato è una moda cattocomunista e radical chic spesso poco trasparente", significa non avere alcuna cognizione del composito e variegato mondo del volontariato, o confondere (forse in malafede) l'intero fenomeno con una sua possibile aberrazione. L'esternazione di Borghezio è la carta d'identità di un movimento ottusamente concentrato sul proprio orticello. Non a caso, si rivendica invece, sempre nella stessa intervista, come degna espressione dell'umana solidarietà, quel volontariato esperito a sollievo delle solitudini dei montanari e delle montanare di padania". » il valore stesso del volontariato, secondo l'associazione salentina, nei suoi contenuti più profondi, ad essere minato nelle parole del leghista: "L'impegno solidale è un valore sociale che ora, meno che mai, il nostro paese può permettersi di perdere. Che abbia le vesti del volontariato puro, del lavoro no-profit, del servizio civile o della cooperazione internazionale, poco cambia. La solidarietà civile conclude Spagnolo - non è soltanto una cifra di una spicciola economia locale fatta di domande e risposte di servizio, ma è anzi e soprattutto un indice della civiltà di una popolazione e in un periodo di crisi, come quello attuale, non ci si può certo permettere di assoggettare un valore di civiltà ad una localizzazione geografica".


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