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I volontari pugliesi sul movimento No TAV: “Ma quale terrorismo?”

Data: 07/03/2012
Categoria: Altre News
Giacovazzo e Scalfaro "beffeggiano" il movimento NO TAV e gli altri manifestanti in tutta l'Italia. Ma i volontari non ci stanno e rispondono per le rime. Pubblichiamo un intervento di Luigi Russo (Osservatorio Regionale del Volontariato)
Mario Virano, commissario governativo sull“alta velocità, domenica scorsa ha dichiarato in TV che gli organizzatori del movimento NO TAV non sono affatto vittime dei violenti, ma essi stessi teorizzano e usano la violenza a loro piacimento! Lo stesso la pensano altri guru della politica e della cultura italiane. Su "La repubblica" Eugenio Scalfaro prende in giro questi giovani che "non amano la velocità" e li invita paternalisticamente a ripensare la loro lotta, perchè in questo modo si fanno responsabili del mancato sviluppo del paese!!! Su "La Gazzetta del mezzogiorno" del 3 marzo in prima pagina il giornalista Giuseppe Giacovazzo definisce il movimento della Val Susa "l“antipolitica della NO TAV ai confini del terrorismo". Ma che cosa sta succedendo? Possibile che persone mature come Scalfaro, Giacovazzo, Virano siano caduti nella facile trappola della "criminalizzazione o banalizzazione" del movimento della NO TAV che contrasta come può un modello di sviluppo che massacra i beni comuni? Ma certo, lo sappiamo tutti che dentro gli scontri della Val Di Susa, propinatici ripetutamente dalla TV, ci sono anche dei balordi (criminali) che bruciano e sfasciano, e desiderano semplicemente generare confusione e alimentare il livello della tensione. Come sappiamo bene, però, che dietro gli appalti ci possono essere e lo conferma abbondantemente Roberto Saviano su "La Repubblica" del 6 marzo - altri criminali con il colletto bianco, che non guardano in faccia a nessuno e sanno come agire e come fare lobby, anche in parlamento. Come sappiamo bene e ce lo conferma la Corte dei Conti che i costi delle operazioni "Alta Velocità" cadono sempre sulla fiscalità nazionale italiana. Ovviamente, la polizia e i carabinieri fanno il loro dovere e vanno rispettati: ci mancherebbe altro! Ma non viene in mente ai "criminalizzatori o banalizzatori del movimento" che quelle frange violente sono più utili a chi vuole trasformare il cantiere della TAV in un porto franco nel quale valgono solo le ragioni delle imprese appaltatrici o dello stato di polizia, aldilà delle ragioni e del merito e degli interessi nazionali e locali? Sono forse tutti imbecilli i 360 docenti universitari di tutte le facoltà italiane che in un documento congiunto bocciano il progetto TEN-T n. 6 "sulla base di evidenze economiche, ambientali e sociali"? In questo movimento NO TAV, e in tutti gli altri simili, ci sono migliaia di cittadini e volontari, persone per bene, che stanno manifestando in ogni angolo dell“Italia, e anche in Puglia (sono gli stessi che si sono mobilitati per i referendum sull“acqua pubblica, contro le trivelle nell“Adriatico, contro gli scarichi dei depuratori in mare, contro la cementificazione selvaggia, contro il massacro degli alberi d“ulivo secolari, contro la trasformazione delle campagne pugliesi in tappeti di fotovoltaico, ecc.) perchè non vogliono un sistema di sviluppo calato dall“alto, deciso dagli imprenditori, dal partito del cemento. Non sono terroristi. Non vanno in giro con il mitra o le bombe a mano sotto il giubbotto, come facevano i terroristi (più o meno conniventi con i servizi segretiÖ) al tempo di Aldo Moro o della Strage di Bologna. Qualcuno esagera, certo, e sbaglia! Ma oramai tutti sanno bene che l“ "esagerazione" è l“unico modo oggi in Italia per trovare spazio sul quotidiano o sui TG. Vorrei spiegare, invece, perchè come volontario non ci sto alle generalizzazioni dei "criminalizzatori e banalizzatori del movimento". In Puglia, come in tutto il paese, negli ultimi anni è nato un movimento di cittadini responsabili che, non trovando nei partiti di destra, di centro e di sinistra una sponda credibile, hanno deciso di procedere attraverso i comitati, a partire da centinaia di questioni locali soprattutto ambientali ed economiche , per tentare di limitare come possono l“impatto violento dello sviluppo che erode l“ambiente e il territorio. Situazioni diverse, problemi diversi, motivazioni diverse, che però hanno un unico esito: la piazza e la protesta. Questo accade perchè la politica è sorda o "ignora" le ragioni dei cittadini-volontari, perchè è chiusa nei palazzi, perchè è sensibile solo alle lobby, e agisce spesso con autentiche e vigorose "torsioni della legalità" che la giustizia amministrativa e quella penale molto a fatica rilevano, spesso solo quando la frittata è fatta, quando si è giunti al cosiddetto "punto di non ritorno". Andiamo a vedere, per esempio, cosa è successo sulla questione della S.S. 275 (Maglie-Leuca), e cosa succede in tante altre situazioni simili, dove "stranamente" prevale il punto di vista dei politici (corroborati dai tecnici e dalle imprese) e quasi mai quello delle associazioni e dei volontari e dei cittadini: anche se l“art. 118 della Costituzione parla del principio di Sussidiarietà, e riconosce ai cittadini e alle associazioni un ruolo decisivo e non marginale nella vita politica. Allora, e finisco, isoliamo i violenti e i corrotti e i corruttori, con lo stesso vigore. Solidarizziamo con le forze dell“Ordine. Ma non manchiamo di rispetto nei confronti dei cittadini volontari che pagano sempre e solo di tasca loro. E soprattutto restituiamo alla politica il suo vero valore, che è quello di governare i processi per accrescere i Beni Comuni, non per obbedire alle lobby o alle ideologie.


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