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La raccolta punti dell'integrazione

Data: 13/03/2012
Categoria: Altre News
Entrano in vigore le disposizioni sul permesso per le persone immigrate introdotte dallo scorso Governo. Dopo due anni un test da cui dipende la permanenza o meno in Italia
» entrato in vigore sabato 10 marzo il "permesso a punti" per gli immigrati, disposizione introdotta dal Governo Berlusconi che riguarda tutti i cittadini stranieri con più di 16 anni che fanno ingresso per la prima volta nel territorio italiano e presentano domanda per il rilascio di un permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno. Si tratta di un vero e proprio "accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato italiano" della durata di due anni e rinnovabile di uno tradotto il 19 lingue che assegna alla persona immigrata automaticamente 16 punti. L'accordo riguarda esclusivamente i cittadini extracomunitari che entrano per la prima volta in Italia che dovranno firmarlo presso lo Sportello unico per l'immigrazione presso la prefettura-ufficio territoriale del Governo competente. Nel caso di giovane minorenne, dovrà essere anche firmato dai genitori o dagli esercenti la potestà genitoriale e, in ogni caso, dovrà essere tradotto in una lingua da lui indicata. I punti di startup, quelli assegnati automaticamente, corrispondono al livello A1 di conoscenza dell'italiano. Alla fine dei due anni la persona immigrata si impegna a raggiungere un livello di conoscenza dell'italiano pari a A2 e acquisire una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione italiana e, in generale, a integrarsi all'interno del tessuto economico-sociale del nostro Paese. I crediti, però, possono essere anche persi in caso, ad esempio, di provvedimenti giudiziari di condanna e alle misure di sicurezza personali. Allo scadere dei due anni, inoltre, la persona immigrata dovrà presentare una documentazione attestante i crediti formativi, la partecipazione ai corsi, ecc. e sostenere un test a punti. Dal risultato di questa prova si deciderà la permanenza o meno della persona immigrata: da 30 punti in può permanere sul territorio italiano perchè ha rispettato l'accordo; nel caso di punteggio da uno a 29, è possibile rinnovare di un altro anno l'accordo d'integrazione; con zero punti o meno, lo straniero viene espulso in maniera immediata. Per fare ulteriore chiarezza sulle modalità del permesso a punti, la scorsa settimana il ministro dell'Interno e il ministro per la Cooperazione e integrazione hanno emanato due circolari congiunte. In quella del 2 marzo si precisano le categorie protette che non rientrano nel permesso a punti e cioè "o straniero titolare di permesso di soggiorno per asilo, per richiesta di asilo, per protezione sussidiaria, per motivi umanitari o per motivi familiari, del titolare di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o di carta di soggiorno per familiare straniero di cittadino dell'Unione europea, e dello straniero titolare di altro permesso di soggiorno che abbia esercitato il diritto al ricongiungimento familiare". Nella stessa circolare viene, inoltre, presentato il "pacchetto formativo multimediale di educazione civica": 5 moduli di apprendimento da seguire obbligatoriamente entro 3 mesi dalla sottoscrizione dell'accordo. La seconda circolare, invece, quella diffusa il 5 marzo chiarisce quando la persona immigrata debba recarsi presso lo Sportello unico e quando, invece, in Questura.


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