WWF Puglia pronta ad adottare gli ulivi
Data:
16/03/2012Categoria: Altre News
La campagna di adozione dei circa 8mila esemplari da espiantare per l'allargamento della Maglie-Otranto è stata lanciata da un gruppo di associazioni ambientaliste salentine
Il WWF Puglia è pronto ad accogliere gli ulivi che dovranno essere espiantati dalla SS 16 e per questo ha messo a disposizione due Oasi per ospitare alcune centinaia di alberi: l“Oasi di Lago Salso, nel Parco del Gargano, nei pressi di Manfredonia, e quella di Monte Sant“Elia, nel tarantino; per l'Oasi Lago Salso c'è anche la disponibilità di coprire autonomamente le spese di reimpianto. » questo il risultato dell'impegno profuso dall“associazione locale WWF Terra d“Otranto che ha partecipato con un suo rappresentante al tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Lecce, dottoressa Giuliana Perrotta, insieme alle associazioni ambientaliste attive sul territorio.
La campagna di adozione dei circa 5.500 ulivi che l'Anas dovrà decapitare per far spazio ai lavori della Maglie-Otranto è stata lanciata qualche settimana fa dalle associazioni ambientaliste salentine. Sulla loro quantità ci sono ancora incertezze in attesa di definire i criteri per selezionare quelli che vanno salvati. Una cosa è certa: 251 sono gli ulivi monumentali inseriti nella lista del Ministero dell'Ambiente; il capitolo di spesa prevede il loro reimpianto con uno stanziamento di 400mila euro. Ne restano fuori circa 5.500, per 1.500 dei quali si sono fatti avanti alcuni comuni e altri privati e a cui si aggiungono quelli per i quali il WWF ha dato la sua disponibilità. Per le spese di espianto e reimpianto Provincia e Prefettura (coordinano il tavolo con le parti interessate) hanno chiesto all“ANAS di mettere a disposizione altri fondi.
Intanto si è messo in moto un tam tam di solidarietà, che fa capire che cosa significhi per i pugliesi l“ulivo: un po“ come per gli ateniesi, cui lo donò la dea Minerva e per questo ne divenne la patrona. Non a caso campeggia nello stemma della Regione Puglia.
La palla passa ora all“ANAS, cui spetta, fra le pieghe del bilancio, trovare i fondi per sostenere questa spesa aggiuntiva e dare a questi gioielli della nostra terra la sistemazione che meritano. E in fretta.
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