Violenza e stalking, 720 richieste al centro Renata Fonte
Categoria: Altre News
Quasi la metà delle donne che si sono rivolte al centro hanno richiesto la presa in carico. Sempre alta la paura di non ricevere protezione adeguata

Circa due richieste al giorno: è questa la pesante media delle richieste che sono arrivate nell'ultimo anno al centro antiviolenza "Renata Fonte". 720 richieste di aiuto per reati di maltrattamenti in famiglia, di stalking e di violenza sessuale da parte di donne di età compresa tra i 20 ed i 50 anni. Contatti avvenuti per il 60% dei casi attraverso il numero verde nazionale 1522, per il 30% attraverso internet, per il 10% attraverso gli incontri di prevenzione svolti nelle scuole. Un dato che, se osservato con la lente d'ingrandimento, risulta ancora più allarmante il quanto quasi la metà delle donne che hanno contattato il Centro, il 40% dei casi, ha richiesto direttamente la presa in carico iniziando un percorso di denuncia ed usufruendo dei servizi di assistenza legale, colloqui di sostegno, colloqui psicologici, accompagnamento, se richiesto, presso le strutture di emergenza ed il servizio di testimonianza, nei procedimenti penali, da parte delle operatrici del Centro in quanto persone informate sui fatti. Il 35%, invece, ha dichiarato di non voler denunciare ma di voler usufruire dei colloqui di sostegno e colloqui psicologici e il 25% ha richiesto informazioni, anche di carattere legale, ma non ha proceduto alla presa in carico. Il dato grave è che la categoria di donne che rientra nelle ultime due percentuali ha addotto, come motivazione principale della mancata denuncia, la paura di non ricevere un'adeguata protezione per la propria incolumità ed al tempo stesso di suscitare ulteriori reazioni aggressive da parte del "carnefice". I dati raccolti continuano a confermare che il fenomeno della violenza viene perpetrato soprattutto all'interno del contesto familiare: il 95% di donne dichiara di avere subito violenza da parte del partner o ex partner e solo il 5% da parte di conoscenti o estranei. Le forme di violenza sono nell'80% dei casi sia fisica che psicologica, nel 20% sessuale; ma l'elemento innovativo è che il reato di violenza sessuale, all'interno della relazione di coppia, inizialmente non viene percepito come tale, in quanto considerato come un dovere coniugale. Solo dopo un percorso di elaborazione con le operatrici, le donne riconoscono di avere subito rapporti sessuali contro la propria volontà. Tale dato induce alla constatazione che la violenza sessuale, sebbene non riconosciuta né denunciata, è sempre presente nelle relazioni violente. Il fenomeno della violenza continua ad essere trasversale, ma è stata riscontrata una maggiore consapevolezza ed una maggiore propensione alla denuncia nelle donne appartenenti a ceti sociali medi. Invece, le donne appartenenti ai ceti medio-alti non sono propense alla denuncia per mantenere "il prestigio" della famiglia. Nei ceti socialmente bassi le donne non denunciano perché, si è notato, sono fortemente ancorate al concetto di "omertà". Il 90% delle donne non è produttrice di reddito, il 10%, nonostante abbia un'occupazione, non dispone di risorse economiche in quanto il partner le ha impedito, nel corso degli anni, e continua ad impedirle, la gestione dello stipendio.
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