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Protezione civile, un documento per ripartire

Data: 19/04/2012
Categoria: Altre News

È stato ratificato durante gli Stati Generali a Roma. Partecipazione, condivisione e unione nella diversità le parole chiave

Si sono conclusi domenica 15 aprile a Roma gli Stati Generali del Volontariato di Protezione civile, tre giorni di dibattiti e riflessioni sui temi dei valori, della rappresentanza, dei ruoli e delle risorse a disposizione per questo pezzo importante di volontariato. Uno spazio di tre giorni in cui i 233 delegati delle organizzazioni nazionali, delle colonne regionali, delle associazioni locali e dei gruppi comunali hanno potuto confrontarsi liberamente e in prima persona sul proprio futuro e da cui è uscito un documento finale realizzato dai 4 gruppi di lavoro costituiti per l'occasione. Partecipazione, condivisione e unione nella diversità sono alcuni dei concetti chiave che hanno permesso di creare un documento condiviso, un Bene comune – così come lo ha definito il Capo Dipartimento della protezione Civile Franco Grabrielli – , con idee e nuovi spunti di riflessione aperti. Franco Gabrielli ha ritenuto i contributi raccolti nella reazione finale ricchi ed ambiziosi e ha aderito a molte delle idee e considerazioni emerse dal documento. I valori. Partendo dai valori, il Capo Dipartimento ha riconosciuto come l’autonomia, il profondo senso dell’identità e la gratuità siano proprio le caratteristiche principali per definire l’attività del volontario. Altrettanto significativo e segno della "profonda maturità" di questa realtà, è l’importanza che i gruppi di lavoro hanno riconosciuto alla sicurezza nelle attività di volontariato, materia regolamentata da un decreto recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La rappresentanza. Altro punto evidenziato è la necessità di dare una piena rappresentatività al mondo del volontariato. Questo comporta da un lato una maggiore responsabilità delle organizzazioni di valutare e gestire le proprie capacità operative, dall’altro l’impegno delle istituzioni a coinvolgere il volontariato nei processi partecipativi. Il Capo Dipartimento, inoltre, si è impegnato a costituire un Comitato nazionale del volontariato di protezione civile, secondo criteri aggiornati rispetto alle previsioni del Dpr 194/2001. Questo sarà un luogo di rappresentanza e confronto del variegato mondo del volontariato a livello nazionale, cui sarà importante affiancare consulte regionali rappresentative del volontariato che opera su specifici territori.  I ruoli e le modalità operative. Come è emerso dai lavori, per rendere omogenee le diverse modalità operative delle varie realtà organizzative, è importante definire dei criteri e delle regole di intervento comuni del volontariato durante le calamità. A questo proposito è fondamentale promuovere esercitazioni e attività di formazione e valorizzare il ruolo delle organizzazioni come "elemento di contaminazione della comunità" per far crescere la resilienza dei territori.  Le risorse. Il volontariato è dunque una struttura operativa e una componente strategica del Servizio Nazionale che trae il proprio valore dalle sue risorse umane. Per questo, ha concluso il Capo Dipartimento, soprattutto in un momento complicato del Paese come quello che stiamo vivendo, investire nel volontariato rappresenta una garanzia per il futuro e deve costituire una priorità per le istituzioni.



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