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Autismo, al via il più grande progetto di ricerca europeo

Data: 11/05/2012
Categoria: Altre News

Cinque anni di lavoro e 30milioni di euro per nuove terapie, test cellulari, tecniche di analisi tramite risonanza magnetica funzionale e bio-marcatori genetici e proteomici

La ricerca internazionale sull'autismo riceve un nuovo forte impulso, grazie a un progetto europeo che ha preso il via ufficiale lunedì 2 aprile a Zurigo, in occasione della giornata mondiale dedicata dall’Onu a questa patologia.

European Autism Interventions (EU-AIMS) è uno studio per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici contro i disordini dello spettro autistico (ASD). Vede coinvolti quattordici centri universitari e di ricerca europei, aziende farmaceutiche riunite nella European Federation of Pharmaceutical Industry Associations (EFPIA) e la più grande organizzazione mondiale per la lotta a questa patologia, l’Autism Speaks. Nel gruppo di lavoro l'Italia è rappresentata dall’Università Campus Bio-Medico di Roma.

«Le nostre conoscenze scientifiche – spiega il Prof. Antonio Persico, Professore associato di Neuropsichiatria Infantile al Campus Bio-Medico e responsabile del gruppo di ricerca italiano – hanno finalmente raggiunto la massa critica necessaria per passare alla fase traslazionale, ossia alla loro traduzione in metodi diagnostici e in agenti terapeutici innovativi. Tutto questo sarebbe impossibile, senza uno sforzo congiunto di istituzioni universitarie e di ricerca, case farmaceutiche e Comunità Europea».

Con un badget di 29,6 milioni di euro nell’ambito del VII Programma Quadro dell’Unione Europea, EU-AIMS rappresenta il più grande progetto di ricerca sull’autismo al mondo e il più grande mai sviluppato a livello europeo nell’ambito della salute mentale. Un consorzio internazionale di gruppi di ricerca, organizzazioni di pazienti e industrie farmaceutiche uniscono le forze per ottenere entro i prossimi cinque anni nuovi test cellulari, nuove tecniche di analisi tramite risonanza magnetica funzionale e nuovi bio-marcatori genetici e proteomici.

«La mancanza di efficaci trattamenti farmacologici per i disturbi dello spettro autistico – spiega Robert Ring, Vice Presidente della Ricerca Traslazionale per Autism Speaks – ha un profondo effetto sulla vita dei pazienti. Siamo entusiasti di questa collaborazione unica. Ora possiamo sperare in un reale cambiamento nel trattamento futuro di questa malattia devastante».

L’autismo colpisce 1 bambino su 88 ed è caratterizzato da un gruppo di disordini dello sviluppo cerebrale, causati da una combinazione di geni e influenze ambientali.

«È una ricerca senza precedenti al mondo – è il commento del Prof. Declan Murphy, del King’s College di Londra – Ci darà la possibilità di cambiare il panorama scientifico sull’autismo e sullo sviluppo clinico di farmaci efficaci in tutta Europa».

L’autismo rinchiude il soggetto in un mondo personale e distaccato dagli altri, che preclude l’accesso comunicativo e relazionale. Chi ne è colpito, manifesta quella che viene definita la triade del comportamento autistico: lo sviluppo anomalo o deficitario dell’interazione sociale, gravi difetti di comunicazione e una marcata ristrettezza del repertorio di attività e di interessi.



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