2,3milardi di euro al Piano sociale per il Sud
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I fondi saranno destinati per progetti di inclusione sociale, giovani, sviluppo e innovazione in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia

Ammontano a oltre 2,3 miliardi di euro i fondi che il governo è riuscito a racimolare grazie alla riprogrammazione di fondi comunicati che ora verranno impiegati al Sud per l’infanzia, gli anziani e per i giovani attraverso interventi a favore delle imprese e della cultura. È questo l’obiettivo del sesto Piano sociale per il Sud presentato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, insieme al ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, al ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi e al ministro del Lavoro e le politiche sociali, Elsa Fornero. Un Piano che investirà nelle regioni Obiettivo Convergenza, cioè Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
“Abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione ad alcune regioni del Mezzogiorno – ha spiegato Monti - dove il problema è più acuto e dove ci sono risorse che è possibile spendere subito”. Gran parte dei fondi viene dall’Europa, ha specificato Monti, “che non deve essere percepita solo come guardiano del nostro rigore”. Per il ministro Barca, si tratta di una opportunità da sfruttare. “Stiamo usufruendo di una straordinaria potenzialità del metodo europeo – ha spiegato -, che è la flessibilità del bilancio. Se ci sono cose obsolete o bloccate o inefficaci, i fondi verranno tolti e spostati ad altri progetti”.
Nel dettaglio, il Piano prevede 845 milioni destinati a obiettivi di inclusione sociale. Tra questi, la cura dell’infanzia a cui sono destinati 400 milioni con cui si prevede di creare 18mila nuovi posti nido entro il 2015 e avvicinarsi all’obiettivo finale del 12% dei bambini presi in carico. “Nel Mezzogiorno i bambini che hanno usufruito dei servizi per l’infanzia sono circa il 4% - ha specificato il ministro Riccardi -. Il target che ci si propone per il 2013 per le regioni del Mezzogiorno è di arrivare al 12%”. Per quanto riguarda gli interventi per la cura degli anziani non auto-sufficienti, sono previsti 330 milioni puntando soprattutto sull’assistenza domiciliare. “Questo è sempre stato un problema riconosciuto nel nostro Paese – ha detto il ministro Fornero -. Ad oggi non abbiamo un vero piano per la non autosufficienza, ma i fondi per queste quattro regioni possono essere considerati una sorta di sperimentazione”.
La lotta alla dispersione scolastica, invece, vedrà interventi per 77 milioni, mentre il non profit per i giovani del mezzogiorno avrà circa 38 milioni, con cui verranno realizzati bandi di gara per la promozione di iniziative attuate dal Terzo settore. Il restante milione e mezzo, invece, sarà interamente devoluto alla crescita attraverso interventi per promuovere lo sviluppo delle imprese e la ricerca, la promozione dell’innovazione dal lato della domanda, la valorizzazione di aree di attrazione culturale e la riduzione dei tempi della giustizia. Tra gli interventi,il progetto “Angels”, finanziato con 5,3 milioni che consentirà agli studenti universitari di fare esperienza all’estero tramite l’attivazione dei “cervelli in fuga”, invitandoli a trasmettere la loro professionalità nel contesto italiano. Circa 900 milioni verranno utilizzati per sostenere l’innovazione delle imprese e la crescita. Alla cultura verranno destinati circa 330 milioni di euro, per tutelare il patrimonio culturale del Mezzogiorno, razionalizzare la gestione dei progetti e rilanciare l’attrattività delle aree interessate.
Anche la giustizia avrà la sua parte di fondi: 4,4 milioni di euro da investire per la riduzione dei tempi della Giustizia civile nel Mezzogiorno attraverso l’attivazione del processo civile telematico. Altri 124 milioni saranno indirizzati ad interventi di efficienza energetica delle aree urbane e naturali. Gli altri interventi del Governo che non attingono alla riprogrammazione dei fondi comunitari sono quelli messi in campo dal Dipartimento per la famiglia, circa 117 milioni. Altro intervento riguarda infine la social card, che è in corso di definizione con un investimento di 50 milioni per i comuni con più di 250mila abitanti. Una “sperimentazione su basi nuove”, ha spiegato Fornero. “Non si tratta di un aiuto non a fondo perso – ha concluso -, ma inserito all’interno di una serie di interventi fatti con i comuni per attivare le persone verso percorsi che possano rendere maggiore la loro capacità di guadagnare reddito”.
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