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I canili devono essere pubblici!

Data: 17/05/2012
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

L'appello è stato lanciato dall'associazione Le randage che invita comune, Asl e soggetti interessati ad affrontare pubblicamente la questione

«Affrontiamo pubblicamente la questione di come dotare la città di Lecce di un rifugio pubblico, di come garantire che il trasferimento dei cani anziani dal Lovely non provochi danni ad animali già provati»: l'appello arriva dall'associazione “Le randage” che lancia la proposta al comune, alla ASL, alla proprietà del Lovely, all’associazione NUOVA LARA che gestisce il canile sanitario, perché convinta che la questione randagismo in un comune debba essere governata dall’Amministrazione Comunale ma in maniera organica e senza separazioni funzionali.

«Dobbiamo purtroppo registrare – si legge in una nota diffusa dall'associazione – il fatto che il tema del randagismo sia ancora incomprensibilmente oggetto di reticenze, più discusso nei tribunali che in tavoli di lavoro e come manchi una discussione pubblica e trasparente tra tutti gli attori coinvolti. Si ha l’impressione che a governare la materia sia più la preoccupazione di rimettere in discussione posizioni precostituite che piuttosto una seria considerazione sulla gestione razionale delle risorse pubbliche».

L’associazione “Le randage” di Lecce è intervenuta ancora in merito all’aggiudicazione del servizio di trasferimento, ricovero, custodia e mantenimento in rifugi dei cani randagi ospitati dal canile Lovely. A giugno il TAR dovrebbe discutere il merito del ricorso promosso per affermare che a gestire i canili debbano essere le associazioni iscritte all’Albo regionale e che i criteri di aggiudicazione delle gare debbano essere basati su valutazioni di carattere qualitativo, in primo luogo le necessità etologiche degli animali.

Il primo e fondamentale principio che è però alla base di questa azione è la convinzione che i canili debbano essere pubblici, che sono inadempienti i comuni che affidano il servizio di ricovero ai privati, così come inadempienti sono i comuni che pagano per ricoverare i cani in strutture private senza pretendere l’accesso libero alle associazioni e senza procedere ai necessari e costanti controlli sulle condizioni di benessere dei cani.

L’associazione ha deciso di non procedere oltre con il ricorso proprio per ribadire l’assoluta prevalenza di questi principi, validi anche nei confronti del Lovely e del canile di Carovigno, che di fatto sono strutture private e per evitare equivoci che l’azione legale avrebbe potuto creare.

Rimane invece assolutamente immodificato l’impegno a tutela del benessere dei cani ricoverati presso la struttura. A questo proposito Randage lancia una Affrontiamo pubblicamente la questione di come dotare la città di Lecce di un rifugio pubblico, di come garantire che il trasferimento dei cani anziani dal Lovely non provochi danni ad animali già provati.

«Ci auguriamo inoltre – commenta ancora la presidente Sandra del Bene – che qualunque decisione in merito a trasferimenti o permanenze dei cani tutelati dal comune di Lecce tenga conto del benessere (non solo fisico ma anche emozionale) di ogni singolo animale. Siamo convinte che una parola importante in merito alla questione generale delle strutture per il ricovero dei randagi nella città di Lecce spetti al nuovo sindaco di Lecce. Da parte nostra l’impegno immediato a contribuire a tale discussione».



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