Cerca nel sito:  

Stranieri in patria

Data: 21/05/2012
Categoria: Altre News

In una lettera indirizzata al Capo dello Stato un gruppo di ragazzzi Rom chiede di affrontare con urgenza la questione della cittadinanza 

Un accorato appello è stato lanciato in una lettera al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano da parte di un gruppo di ragazzi Rom, nati in Italia, da genitori apolidi o irregolarmente residenti nel nostro Paese. Un pezzo d'Italia che chiede il giusto riconoscimento sentendosi ancora straniero in patria nonostante si senta appartenente alla comunità nazionale. All'assenza di riconoscimento si aggiunge la beffa dell'impossibilità di fare riferimento alla nazione d'origine che spesso non esiste più o comunque non hanno più strutture amministrative in grado di erogare documenti.

Un situazione che accomuna circa 14mila giovani, compromettendone la possibilità di inserimento sociale e lavorativo, spingendoli spesso a vivere ai margini della legalità.

Ecco il testo della lettera:

 

Caro Presidente. Siamo in tanti, ragazzi e ragazze del popolo Rom nati in Italia, di seconda, a volte anche di terza generazione, da genitori apolidi o residenti irregolarmente nel nostro Paese. Ci rivolgiamo a Lei perché ancora una volta abbiamo apprezzato le parole chiare che ha inteso indirizzare al Sindaco di Nichelino, che ha avuto la sensibilità di concedere la cittadinanza onoraria a 450 ragazzi nati da genitori stranieri in quel territorio.

Siamo italiani, ma stranieri.
Ci sentiamo "parte integrante della nostra società", ma viviamo quotidianamente il disagio di essere considerati impropriamente stranieri. Disagio doppio e particolarmente pesante per noi ragazze e ragazzi Rom. Non è assolutamente facile, ci creda, per tanti di noi regolarizzare posizioni giuridiche, ottenere un permesso di soggiorno, fare richiesta di cittadinanza, perché veniamo da famiglie che vivono da sempre situazioni precarie, per la difficoltà di reperire la necessaria documentazione, in particolare per quelli di noi i cui genitori e nonni sono nati e provengono da luoghi che hanno vissuto recenti e drammatiche vicende belliche.

Eppure abbiamo frequentato le scuole. Una situazione difficile, quella che viviamo, di "stranieri in patria". Che rende precaria la nostra vita e non agevola l'integrazione sociale e l'accesso al lavoro, nonostante molti di noi abbiano frequentato le scuole e, soprattutto, vorrebbero inserirsi regolarmente e legalmente nella comunità civile. In tanti abbiamo vissuto la violenza degli sgomberi dei campi e l'umiliazione della reclusione nei CIE, i Centri di identificazione per l'espatrio. Ed in tanti viviamo in case popolari o case proprie o ancora piccole aree autocostruite. Ma espatrio verso dove, se è l'Italia la nostra patria? Ci creda, sono esperienze dure e drammatiche, che spingono, purtroppo, tanti giovani verso la marginalità, l'illegalità ed il rifiuto delle regole civili. Che ricacciano le nostre comunità verso l'esclusione sociale ed una inaccettabile discriminazione.

Le risposte da un Governo che guarda all'Europa.
Dal Governo Monti, signor Presidente, governo che guarda all'Europa ed ai suoi valori fondanti di accoglienza, di solidarietà e di inclusione sociale, ci aspettavamo finalmente un provvedimento che ponesse fine a questa ingiustizia. Abbiamo anche apprezzato le aperture del Ministro Riccardi, espressione della Comunità di Sant'Egidio, i cui volontari frequentano i campi e conoscono bene le nostre difficoltà. Ma ancora una volta dobbiamo prendere atto che nulla è successo.

Speriamo nella sua lungimiranza.
Non possiamo che appellarci a Lei, affinché con la determinazione e la lungimiranza che tutti le riconoscono intervenga su Governo e Parlamento per porre fine ad una discriminazione che produce solo tensioni e disagi, che è palese ingiustizia, che tradisce i valori della Carta Costituzionale. Siamo, ci sentiamo, vogliamo essere riconosciuti cittadini italiani.

Confidando in Lei, le porgiamo i più distinti e cordiali saluti.



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.