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Il dono e lo scambio

Data: 12/06/2012
Categoria: Un libro a settimana

È possibile una società fondata solo sul dono? La provocazione nel libro di Don Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud, e Dario Antiseri  

"Il dono e lo scambio". E’ il titolo del libro che don Giacomo Panizza, fondatore e presidente della Comunità Progetto Sud, ha scritto a quattro mani col noto filosofo italiano Dario Antiseri. Il volume è stato presentato a Lamezia nell’ambito della kermesse culturale “Maggio dei libri 2012”. A dialogare con i due autori l’editore del volume, Florindo Rubbettino. Nell’opera vengono messi in risalto precisi interrogativi come: “È possibile fondare una società solo su relazioni di solidarietà, fraternità e dono, potendo fare a meno dell'economia e delle relazioni di scambio economico che contraddistinguono fin dall'antichità le società umane?”. E, ancora, i due autori si chiedono: “E’ possibile immaginare un mondo regolato esclusivamente dalla legge del mercato, dall'interesse dei singoli e dalle relazioni di scambio economico?”.

Sono queste le domande basilari da cui parte e si articola il dialogo tra il pensatore cattolico Antiseri, erede della grande tradizione del cattolicesimo liberale, e don Giacomo Panizza, il sacerdote che vive e opera in Calabria da quasi quarant’anni dove ha creato una rete di associazionismo sociale. Un prete che, da sempre, è in prima linea nella lotta per i diritti dei più deboli, contro l’emarginazione e la criminalità. Nel corso della presentazione, don Panizza ha ribadito che per il futuro non si possono non tenere presente i temi del dono e dello scambio “perché le merci sono una cosa a cui lo scambio dà un valore aggiunto. Nel tema del dono – ha detto il sacerdote – c’è la fiducia e la libertà se il dono è buono; quando a donare è il mafioso, il dono è avvelenato. Chi riceve non dipende da chi dà, se c’è maturazione umana”. La riflessione sulla realtà globalizzata in cui viviamo ha portato don Giacomo ad affermare che “oggi la proprietà privata non è solo materiale. Il capitalista non è solo chi è proprietario di soldi ma soprattutto chi possiede delle idee”.

Per Antiseri il commercio crea discussione critica ed apre la società che tende a chiudersi. “Le agorà – ha sottolineato il pensatore – sono corti circuiti di idee”. Il filosofo ha puntualizzato che “non è il consenso che rende democratica una società, nello Stato di diritto non comanda il popolo ma è sovrana la legge. Per chi è credente lo Stato non può essere assoluto, in quanto l’Assoluto può essere solo Dio. La Grecia antica – ha sottolineato Antiseri – ha dato all’Europa l’idea di discussione critica: noi parliamo in latino e pensiamo in greco”. Antiseri ha insistito sul fatto che va premiata la meritocrazia, il coraggio di chi rischia creando lavoro e quindi instaurando naturalmente una relazione tra dono e scambio. “ Il mercato ha degli aspetti importanti perché ha reso fruibili a tutti gli abitanti del pianeta gli stessi beni, l’innovazione in ogni settore. Tuttavia – ha concluso il filosofo - non bisogna dimenticare che, senza Cristianesimo, questo Occidente non esisterebbe”.  



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