Disabilità, a Nardò si tenta il nuovo record di immersione
Categoria: Altre News
Paolo De Vizzi, detentore del record di immersione in profondità, tenterà un'immersione per 20 ore di seguito. L'iniziativa ha anche un risvolto sociale: il recordman porterà nelle profondità la Sirena, il simbolo ambientalista contro la cementificazione del Salento

Una volta tanto a far parlare di disabilità e ambiente sotto la calura estiva non è l'accessibilità delle spiagge ma un'impresa davvero eccezionale che si compierà a giorni sulle coste del litorale salentino. Paolo De Vizzi è una persona disabile che da sabato 30 giugno a domenica 1 luglio si immergerà nelle acque di Nardò, sul mar Ionio, per stabilire il record mondiale di immersione in 20 ore sott'acqua. La sua sensibilità lo ha portato a pensare ad un'iniziativa non solo di sfida ma anche d'impegno sociale. Infatti Paolo porterà con sé, nel mare, sott'acqua, i più importanti simboli delle battaglie civili, sociali e ambientali del Salento. Un messaggio importante che vuole non solo rivendicare le pari opportunità di una persona disabile, ma farsi carico anche dei problemi e dei disagi degli altri e del territorio. Paolo, infatti, porterà con sé l’icona della Sirena Salentina, simbolo della terra e del mare e, di recente, mutuato dagli ambientalisti nella lotta contro la cementificazione del Salento.
Il record di profondità era detenuto dallo stesso Paolo De Vizzi, trentasettenne di Manduria, disabile motorio, senza più l'uso delle gambe a causa di una lesione midollare intervenuta a seguito di un incidente stradale. Nel giugno 2011 Paolo era infatti sceso a 62,3 metri di profondità nelle acque di Santa Caterina, sul litorale ionico della provincia di Lecce. Un record che aveva strappato a Martino Florio, siciliano, sfidando i suoi 59 metri. Ora l'inarrestabile Paolo, tenta quest'altra impresa, una prova che riveste anche l'importanza di una sperimentazione: alcuni medici specializzati dell’ospedale di Niguarda studieranno per la medicina iperbarica le reazioni del corpo di Paolo De Vizzi durante la lunghissima permanenza in acqua (dal primo pomeriggio del sabato sino all’ora di pranzo della domenica). Sarà presente anche una dottoressa specializzata in medicina iperbarica di Ravenna, che sta studiando una tabella personalizzata di decompressione che seguirà nella fine dell’immersione.
Insomma una sfida che ha davvero tanti significati: da quello personale del superamento delle barriere fisiche, alla sperimentazione, all'impegno sociale e solidale nei confronti di ambiente e territorio.
Torna all'elenco delle notizie